Quando Grigoli cercava avvocati per il cognato di Messina Denaro
Giuseppe Grigoli racconta che lui con la mafia e con Messina Denaro non c’entra nulla, ma nel corso del processo in corso a Marsala dove il “re” dei supermercati Despar della Sicilia occidentale è accusato di associazione mafiosa, assieme al capo mafia latitante, è emersa la circostanza che lui si dava da fare per trovare “avvocati di grido” nazionale per Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro e di Pino Clemente, un uomo d’onore morto suicida due anni addietro in carcere, si uccise il giorno del compleanno del boss latitante.
La circostanza dell’interessamento di Grigoli è emersa da alcune intercettazioni sulle quali ha deposto un ufficiale della Guardia di Finanza, iil maggiore Rocco Lo Pane, ex comandante della comapgnia di Marsala, che per incarico della Dda di Palermo nel 2007 indagava sulle frodi commesse dal gruppo imprenditoriale di Giuseppe Grigoli. L’interessamento di Grigoli per Clemente e Guattadauro (quest’ultimo condannato in secondo grado per estorsioni commesse nell’area industriale commerciale di Castelvetrano, in carcere da un paio di anni, dopo essere stato identificato come il soggetto indicato numero 121 nei pizzini di Bernardo Provenzano, il personaggio che avrebbe dovuto occuparsi di contatti con la politica per conto di Cosa nostra) mostrerebbe i legami tra lui e l’associazione mafiosa
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