Dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sul CdM di Reggio Calabria
L’istituzione dell’ Agenzia Nazionale sui beni confiscati per rendere
piu’ efficace, veloce ed incisiva la legge sulla confisca dei beni
dalla fase del sequestro a quella della destinazione d’uso va nella
direzione che Libera chiede da anni . Un’ agenzia che deve accorciare
i tempi e ridare ordine a tutta questa materia ma che deve essere
accompagnata da ulteriori provvedimenti come un testo unico in materia
della confisca dei beni; il rafforzamento degli strumenti per le
indagini patrimoniali e non ultimo, che venga data concreta attuazione
a quella norma approvata nella Finanziaria del 2006 che prevede la
confisca dei beni ai corrotti ed il loro riutilizzo ai fini sociali di
cui non sappiamo piu’ nulla. Ci sono ancora tante criticità e
interrogativi che aspettano delle risposte: il 36% dei beni confiscati
alla criminalità organizzata è sotto l’ipoteca delle banche e il 30% è
occupato dagli stessi mafiosi o da loro prestanome cosi come la
difficoltà di stare sul mercato delle aziende confiscate, la maggior
parte delle quali sono rimaste chiuse e fallite. Speriamo che l’agenzia
sia capace di dare risposte a questi interrogativi. Valuteremo nel
dettaglio e nel merito l’operatività dell’Agenzia anche se riteniamo
che la possibilità di vendere i beni confiscati ha rappresentato per il
Governo un atto di debolezza. La vendita non è un dogma, puo’ esser
usate per per poche eccezioni ma non puo’ diventare una regola. Quell’
emedamento ha scalfito il principio della legge Rognoni-La Torre per
cui l’utilizzo sociale del bene confiscato è un segno di grande valore
che ha reso il bene mafioso un bene condiviso e che non puo’ ritornare
ad essere un bene esclusivo.
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