NEWS

Nel nome di Neda

Di Norma Ferrara il . Internazionale

Siamo ad Acquasparta, alla tre giorni promossa da Articolo21, in difesa della Carta costituzionale. In difesa dei diritti,  in Italia come nel resto del mondo. Così nella seconda serata di lavori, che precede la giornata di chiusura dell’assemblea nazionale di Articolo 21, prendono la parola i diritti negati in Iran. Il movimento verde, l’onda verde come l’ hanno definito, dei giovani che, nonostante la censura giornalistica, in quei duri giorni di contestazione, sono riusciti con telefonini e web, a far sapere nel resto del mondo cosa stesse accadendo in Iran. A raccontarci ad Acquasparta questi eventi, ed in particolare, l’attuale situazione in cui versano i giovani che si oppongono al governo di Ahamdinejad, il giornalista Ahmad Rafat, in un dibattito coordinato dall’inviato Rai, Duilio Giammaria e  con la partecipazione di politici e giornalisti, come Leoluca Orlando, Giuseppe Giulietti, Corradino Mineo (Rainews24) e Roberto Natale (Fnsi).

Oggi 23 gennaio ricorre il compleanno di Neda, la ragazza iraniana, uccisa in una manifestazione dalla polizia iraniana,  le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. La madre di Neda in questi giorni ha chiesto pubblicamente di festeggiare il 27esimo compleanno della figlia. Si tratta di una scelta  – commenta il giornalista Ahmad Rafat – volta a sottolineare che “Neda è più viva che mai”. “Neda – ricorda Rafat – è stata uccisa perchè mentre era col suo professore durante una manifestazione ha alzato il braccio per fare una foto col telefonino. Perchè si è formato una vera e propria forma di “polizia del telefonino”.

Quello che hanno capito dal Governo iraniano è che oggi telefonini, web, la Rete, possono aggirare, i controlli governativi sulla stampa. Rafat è iraniano, è l’unico giornalista cui è stato negato l’ingresso, al vertice della Fao, su richiesta di Ahamdinejad. “Un merito di Rafat” – ribatte alla conferenza stampa di lancio di Acquasparta – Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. Rafat racconta un’Iran che può seguire dall’Italia e dall’Europa proprio grazie alle persone che in quel paese  vivono e continuano a cercare, giorno dopo giorno, di inviare notizie, video, segnalazioni all’estero. Continuano a farlo, nonostante le censure e gli attacchi alla libertà personale e di informazione siano ormai giunti a livelli inammissibili. “Ti chiedono il telefono mentre sei per strada, controllano la memoria – racconta Rafat. Se c’è qualcosa di compromettente ti arrestano, se è poco compromettente ti cancellano il contenuto. Ma non hanno fatto i conti con i giovani, con le loro tecnologie e la loro capacità di utilizzarle. Internet, sebbene quando la connessione non viene completamente impedita, è lenta e difficile. I social network come facebook i cui sviluppatori si sono messi a disposizione facendo ore di straordinario gratuitamente per aiutare il movimento nella sua causa”.

La Rete come racconta Rafat, dunque, è stata già fortemente rallentata, nell’intento di impendire o rendere lunghissimo, il tempo per inviare ad esempio materiale fotografico o audiovisivo, “per caricare un video a bassa risoluzione – quelli che vanno su You tube – per intenderci, dichiara Rafat, servono al momento in Iran, più di otto ore, per pochi minuti di immagini e audio. In Italia carichiamo lo stesso video on line, in alcuni secondi, al massimo”. Ad Acquasparta Ahmad Rafat porta una proposta concreta per l’Iran: da un lato una richiesta, un appello accorato, affinchè i media e la politica illuminino giornalmente la vicenda iraniana e la protesta dell’opposizione, dall’altro che parta una campagna di sostegno on line della battaglia d’informazione dal basso condotta da questi giovani. Ragazzi come Neda.

Ai media, ai blogger presenti in sala, ai responsabili di testate on line, Rafat lancia la proposta, condivisa e rilanciata da Giuseppe Giulietti, di “adottare” un portale. Roberto Natale ha dichiarato che, per conto della Fnsi si farà promotore di una specifica campagna di sensibilizzazione rivolta ai giornali.Corradino Mineo, direttore di Rainews24, anche. Adesso la parola e l’azione passa ai media on line, al web.

Nel frattempo: buon compleanno Neda.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link