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Camorra: arresti e sequestri nel napoletano

Da ANSA il . Campania

Operazione congiunta dei finanzieri del comando provinciale e del Ros dei carabinieri nel Napoletano per l’esecuzione di 86 ordinanze di custodia cautelare, decine di perquisizioni e sequestro di beni. Colpito un clan camorristico della zona vesuviana dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nonché ad estorsioni, anche attraverso l’uso delle armi.

La magistratura ha disposto nei confronti dei componenti del clan il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità bancarie per un valore complessivo di oltre 65 milioni di euro. I provvedimenti giudiziari sono stati emessi dal gip di Napoli a seguito di indagini svolte anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nel corso delle quali sono stati sequestrati 737 chilogrammi di cocaina, 27 di hashish e 62 di marijuana. Le Fiamme Gialle partenopee hanno anche ricostruito tutti i canali utilizzati dall’ organizzazione per riciclare i proventi dei traffici illeciti, nonché accertato la corruzione di due impiegati del Tribunale di Torre Annunziata e di un noto psichiatra, i quali si adoperavano per favorire la posizione processuale del capoclan.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di circa 900 mila euro a Franco Mazzarella, esponente di spicco dell’omonimo clan camorristico, figlio del boss Ciro Mazzarella, e ad Antonio Muscerino, presunto appartenente al clan Contini. In particolare, la polizia ha posto i sigilli ad una azienda per la produzione di ceramiche di cui risulta proprietaria la moglie di Mazzarella, nonché a due appartamenti intestati a Muscerino. Il sequestro dei beni è stato disposto dalla magistratura a conclusione di indagini svolte dalla Sezione Misure di Prevenzione della Questura, in collaborazione con gli agenti del Commissariato Vasto-Arenaccia.

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