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Un Natale all’insegna del pizzo

Di Angela de Lorenzo* il . Calabria

Si sa, ma non si dice. È la constatazione più ovvia che si può fare a  Crotone, dove tanti commercianti nel periodo natalizio sono stati  messi in ginocchio da atti intimidatori a scopo estorsivo e nessuno  ha denunciato di avere ricevuto richieste esplicite di denaro.  I casi denunciati, solo nelle festività, sono stati 5, ma basta fare un  giro per la città per rendersi conto che il fenomeno è molto più  grave: le saracinesche fatte esplodere, le vetrine o le macchine  danneggiate, sono molte di più. Spesso si giustificano come  ragazzate, eventi colposi… 

Sono tante le verità che non si ha il  coraggio di ammettere nemmeno a se stessi e che non escono  fuori: questa è una certezza.  Chi ha il termometro vero della situazione? Abbiamo pensato alle  associazioni di categoria, a chi rappresenta i commercianti e gli  imprenditori crotonesi, quelle entità nelle quali dovrebbero  riconoscersi e dunque sentirsi più forti per combattere insieme.  Secondo il presidente della Camera di commercio di Crotone,  Roberto Salerno “i settori più colpiti dal fenomeno sono l’edilizia e il  commercio, quindi quelli che più sostengono l’economia locale,  come confermano i dati elaborati dalla Camera di commercio. Gli  atti intimidatori colpiscono solitamente negozi ed escavatori, non è  un mistero! L’estorsione – ha ammesso Salerno – è un fenomeno  certamente subìto, ma non confessato e riguarda soprattutto il  centro città, è  lì che si è registrata la maggior parte delle  intimidazioni. Sono circa 150-200 le denunce contro ignoti che i  commercianti e gli imprenditori locali sporgono ogni anno, però,  nonostante questo, si continua a non ammettere per paura. Io,  invece – ha aggiunto Salerno – credo che dovremmo approfittare del  momento: la magistratura ha fatto un buon lavoro negli ultimi tempi,  ora tocca ai cittadini fare un salto di qualità dimostrandosi  collaborativi, anche perché  non ci sono alternative vista la crisi  economica che incombe su tutti. Le attività hanno già serie difficoltà,  sottomettersi alle estorsioni vuol dire accettare di chiudere. A  pagarne gli effetti sarà l’intero territorio perché per ogni attività  chiusa restano a casa dei padri e delle madri di famiglia”.  
Il presidente della Camera di commercio ha auspicato che, per  superare le paure, si stia insieme nelle associazioni di categoria e  si faccia fronte comune contro l’estorsione “proprio come è stato  fatto a Bovalino, dove i commercianti hanno combattuto insieme e  hanno fatto arrestare i loro ricattatori. Anche Crotone deve scegliere  da che parte stare”.  Chi alza la testa e sceglie di non pagare, però, c’è anche qui ma ne  subisce le conseguenze più  degli altri perché rappresenta un caso  isolato e dunque viene maggiormente additato. Per questo  Confcommercio auspica di non isolare queste persone  mantenendo una linea comune e concreta di opposizione  all’estorsione rifiutandosi di pagare.  
Evidentemente, invece, sono in pochi a nutrire fiducia nelle  associazioni di categoria, visto che, anche quando sono stati  proposti dei questionari anonimi sul problema, nessuno ha avuto il  coraggio di ammettere le estorsioni. Lo stesso direttore di  Confcommercio Crotone, Giovanni Ferrarelli ha ammesso che “il  termometro di cui dispone l’associazione è chiaramente falsato.  Sappiamo – ha aggiunto – che il problema esiste, principalmente per  le microimprese, ma sono notizie a cui perveniamo informalmente,  non ci sono dati ufficiali emersi da tentativi di denuncia o richieste di  aiuto all’interno dell’associazione”.  “A Crotone – ha spiegato Ferrarelli – riteniamo che non ci siano  richieste estorsive dirette, come forse accadeva una volta, si creano  prima momenti di allarme così  che il commerciante o l’imprenditore  si ritrovi direttamente davanti al fenomeno criminoso ed è lui stesso  a dover chiedere protezione al mafioso di turno. Manca quindi  un’esplicita richiesta della cosiddetta ‘mazzetta’. Forse per questo a  volte i cittadini hanno difficoltà  a leggere adeguatamente il  fenomeno”.  
Il vero problema, dunque, è  culturale secondo le associazioni di  categoria, che per questo, in considerazione dei recenti atti  intimidatori subiti dai commercianti hanno deciso di mobilitarsi. Nei  giorni scorsi si è tenuto in Prefettura un tavolo a cui hanno preso  parte le associazioni di categoria, i Comuni del crotonese, la  Provincia di Crotone e le forze di polizia, nel quale si è deciso di  utilizzare i fondi del Pon sicurezza per contrastare il fenomeno  dell’estorsione e sostenere le vittime. Sulla questione, insomma, si  sta lavorando utilizzando la strategia della rete. Come ha assicurato  anche Salerno, “si stanno individuando dei percorsi capaci di  contrastare concretamente il problema”. Solo per fare degli esempi,  si sta pensando a programmi di videosorveglianza, ma anche ad  iniziative educative e di sensibilizzazione: un progetto con l’Ufficio  scolastico provinciale per la realizzazione di un torneo di calcio a  favore della legalità, che si terrà il 23 gennaio; l’idea di affiggere agli  esercizi commerciali delle vetrofanie con su scritto ‘io denuncio’; ma  in cantiere ci sono anche misure per sostenere economicamente e  legalmente chi denuncia, infatti all’iniziativa ha aderito anche  l’Ordine degli avvocati. 
Diversamente da quanto è stato fatto in  Sicilia, le associazioni di categoria crotonesi sembrano contrarie  all’esclusione di chi paga il pizzo: secondo Ferrarelli “è solo una  mossa mediatica inutile, anche perché se un associato paga,  l’associazione non lo sa”. Salerno, inoltre, ha ritenuto che “è meglio  sostenere chi ha paura e paga, invece che lasciarlo solo”.  “La Camera di commercio – ha dichiarato Salerno – è pronta a  costituirsi parte civile a sostegno delle vittime e a raccogliere le  denunce”. Insomma si sta lavorando per dare una risposta alla  criminalità e secondo il presidente della Camera di Commercio  “occorre darla subito, prima che gli estorsori, dopo quello che è  accaduto a Natale, prendano il sopravvento. Ma la città – ha aggiunto  – per favore, ora dimostri un minimo di coraggio”.
*Tratto da ‘il Crotonese’

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