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Pugno duro contro la ‘ndrangheta

Di Anna Foti il . Calabria

Sei magistrati, tra Procura Generale e Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. 121 unità operative di forze dell’ordine (Carabinieri, Poliziotti e Finanzieri) in arrivo nella città calabrese già da lunedì e a breve anche a Reggio Calabria la sede della costituenda Agenzia Nazionale dei Beni confiscati. La ‘Ndrangheta godrà di un formale inserimento nella legislazione nazionale di contrasto al crimine organizzato come Camorra e Mafia. Questi tra gli impegni salienti assunti dai ministri Roberto Maroni e Angelino Alfano, in occasione del vertice ospitato ieri in Prefettura a Reggio Calabria con i massimi vertici delle Forze dell’Ordine e alla presenza del Procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso. 

La recente intimidazione della Ndrangheta nei confronti della Procura Generale, di fronte ai cui uffici è stato fatto esplodere un ordigno la notte tra il 2 e il 3 gennaio, ha richiamato nella città calabrese, più attanagliata dal crimine mafioso, le massime autorità in materia di Affari Interni e Giustizia. Mentre un migliaio di cittadini circondavano di fiaccole il palazzo della Procura attestando solidarietà alle Istituzioni intimidite, Maroni e Alfano hanno espresso il loro plauso per l’operato di magistratura e forze dell’ordine reggine nel contrasto alla potente organizzazione criminale, ormai affermatasi anche a livello internazionale, quale la ndrangheta. Si dice soddisfatto per l’attenzione e l’immediatezza degli interventi il procuratore generale Salvatore Di Landro che evidenzia l’importanza dei nuovi magistrati in arrivo in ragione della mole di lavoro che oggi attende la Procura. 
“Quattro gli aspetti trattati in occasione di questo importante e interessante incontro – ha commentato il ministro dell’Interno Roberto Maroni – a cui seguiranno degli interventi concreti imminenti. Abbiamo assunto l’impegno di potenziare le misure di protezione personale dei magistrati, chiedendo al Prefetto e al Questore di effettuare una verifica in merito. Potenzieremo anche l’azione investigativa e l’aggressione ai patrimoni mafiosi con la creazione di un’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che sia in grado di garantire l’effettiva riutilizzazione sociale dei beni medesimi. Infine abbiamo insediato, in vista dell’expo di Milano, appetibile per gli interessi delle ‘ndrine, una sezione milanese della commissione Grandi Opere che avrà il compito di contrastare le infiltrazioni mafiose. Stessa attenzione abbiamo dedicato agli appalti per la ricostruzione in Abruzzo”. Sui beni confiscati lo stesso ministro, su sollecitazione dei giornalisti, ha annunciato il massimo impegno per garantire la restituzione degli ingenti patrimoni confiscati alla collettività e sul tema della loro vendita inserita nella legge finanziaria, ha specificato che tale vendita avverrà solo in casi eccezionali, qualora non dovessero esserci le condizioni per la riutilizzazione e con le massime garanzie.
La situazione cui si riferiscono tali dichiarazioni, tuttavia, è molto poco rassicurante dal momento che tali difficoltà di destinazione sociale attualmente riguarda la maggior parte dei beni confiscati, che dunque potrebbero essere passibili di vendita, ritornare nelle mani mafiose e divenire simbolo di una significativa sconfitta sociale e legislativa. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha poi illustrato le misure di intervento di sua competenza, dopo aver sottolineato l’importanza di una risposta forte e tempestiva del governo a questo attacco che la ‘Ndrangheta ha voluto sferrare alle istituzioni. “Se la ‘ndrangheta ha voluto intimidirci non non ci lasceremo intimidire – ha affermato. 
Mi occuperò immediatamente dell’invio di nuovi magistrati e dell’inserimento di Reggio Calabria tra le sedi di magistratura disagiate. Potenzieremo altresì le misure di protezione dei magistrati e rafforzeremo i sistemi anti-intrusione presso il palazzo di Giustizia. Quest’ultimo punto potrebbe sciogliere anche le perplessità sollevate dal ritrovamento del petardo nel parcheggio dell’aula bunker ieri mattina, proprio a pochi giorni dall’attentato. ” Dal combinato disposto – ha concluso il ministro Alfano – che i due Ministeri qui rappresentati metteranno in campo emergerà l’intenzione chiara di affiancare la magistratura reggina così gravemente colpita, affinchè possa continuare ad operare efficacemente”. Infine il ministro Alfano ha annunciato che i suoi viaggi in Calabria avranno una nuova tappa la prossima settimana per incontrare i magistrati requirenti e inquirenti con riferimento alla necessità di personale amministrativo.

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