Appuntamento con la memoria
5 gennaio 1984. E’ sera. Una pioggerellina battente moltiplica i
riflessi dei lampioni sulla strada e sui cocci di vetro sparsi ovunque.
Sono qui con inquirenti e colleghi accanto all’auto con i vetri
infranti dai colpi sparati alla testa di Pippo Fava, mio direttore al
Giornale del Sud, fondatore dei Siciliani, cronista, maestro di
cronisti. Il corpo è stato portato in ospedale per impedire un’accurata
perizia balistica coi limitati mezzi del tempo.
Ogni anno avverto
lo stesso senso di freddo. Ogni anno le stesse domande senza risposta.
Ma Pippo Fava, 26 anni dopo, è vivo in noi e in quei giovani che a quel
tempo non erano ancora nati. Perché il 5 gennaio è un appuntamento con
la memoria.
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