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La vittoria dell’illegalità

Di Gaetano Liardo il . Senza categoria

Grazie allo scudo fiscale l’Italia ha registrato una grande vittoria in campo economico. Sono rientrati, infatti, nel nostro Paese ben 95 miliardi di euro. Un toccasana per un’economia, quella italiana, che sta subendo gli effetti devastanti della crisi. Nonostante il silenzio imposto ai media dalla visione ottimistica del premier, in Italia la crisi si è fatta sentire: licenziamenti, disoccupazione, imprese fallite. Oltre, naturalmente, alla mancanza di liquidità che ha inceppato la catena produttiva, mettendo in ginocchio l’intero sistema economico. 

Per far fronte ad una situazione così delicata a via XX Settembre hanno pensato di “attaccare” i capitali evasi al fisco e depositati illegalmente oltreconfine. L’attacco, concretizzatosi con lo scudo fiscale, ha portato i suoi frutti: 95 miliardi di euro “scudati” e rientrati a fronte del pagamento di un’aliquota del 5%, la garanzia dell’anonimato, l’impunità di una pletora di reati tributari e fiscali. Talmente certo è stato l’esito della battaglia che la stessa finanziaria è stata in gran parte impostata sugli incassi provenienti dallo scudo. Incassi, pari a 4,75 miliardi di euro che aumenteranno grazie ad una proroga dello scudo fino al 30 aprile con un’aliquota leggermente più elevata (6 o 7%). 
«Sono numeri che marcano uno straordinario successo, segno di forza della nostra economia e di fiducia nell’Italia», afferma un gongolante Tremonti, a cui danno man forte altri esponenti della maggioranza. Per Paolo Bonaiuti siamo di fronte ad un «grande risultato, soldi che rientrano nel nostro Paese per la difesa dei posti di lavoro esistenti e per la creazione di nuovi». Per il leghista Calderoli «lo scudo rappresenta la più grande manovra economica di tutti i tempi, soprattutto perché quasi 100 miliardi di euro verranno investiti in Italia, ridando ossigeno, vero e tanto, alla nostra economia».Studiando a fondo l’operazione e tralasciando i facili trionfalismi, la situazione è più complessa e preoccupante. 
La più grande manovra economica di tutti i tempi, la madre di tutte le finanziarie, poggia la sua ossatura su un elemento non secondario e non trascurabile: l’illegalità.I 95 miliardi di euro rientrati nel nostro Paese sono capitali illegali, fatti uscire illegalmente, fruttare illegalmente. Si tratta di soldi sporchi. Proventi di traffici illeciti, quali droga, esseri umani, armi. Frutto di corruzioni e tangenti, figlie di una politica collusa e attenta soltanto ad arricchirsi. Su queste basi si sta costruendo la politica economica italiana. 
Soldi liquidi ripuliti dallo Stato e pronti per essere investiti nel circuito economico legale.Con quali effetti? Nuovo ossigeno per la nostra economia, quella criminale però. Capitali che drogheranno il mercato alterando la concorrenza, infiltrandosi nei settori produttivi della nostra economia, saranno gestiti da gruppi criminali del tutto insensibili a creare nuova occupazione, garantire i diritti dei lavoratori. Pronti solo a fare ulteriormente fruttare le proprie ricchezze, riprendendosi, legalmente, anche quei beni che lo Stato aveva loro precedentemente confiscato e che la legge finanziaria permette di vendere all’asta. Investendo sui cantieri dell’Expo di Milano o della ricostruzione in Abruzzo, come già sta avvenendo, ma senza doversi preoccupare di giustificare la provenienza degli investimenti.Un grande successo per il Governo, ma soprattutto per le mafie.

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