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Fuochi di camorra

Di Peppe Ruggiero il . Campania

Un vero e proprio bollettino di guerra. Negli ultimi otto anni nel nostro paese sono stati 9 i morti e circa 4000 (dati Viminale) i feriti causati dal fuoco proibito e pericoloso di San Silvestro. E’ il record non poteva che spettare a Napoli e provincia con 599 feriti e 3 morti. Con l’avvicinarsi dell’ultimo dell’anno, chili di esplosivo pronti ad esplodere, pronti a far male ed in molti casi ad uccidere. Un stupida tradizione, quella dei botti, per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. 

Infatti esiste un vero e proprio mercato clandestino dei botti di fine anno. “Il grande fuoco” dura in media quindici minuti. Un quarto d’ora tremendo allo scoccare della mezzanotte. Dietro quei minuti di “fuoco”- ci sono mesi di lavoro, con “straordinari” nell’ultima settimana di dicembre. Prezzi che si impennano con l’avvicinarsidel 31 dicembre, affari d’oro per l’industria tutta illegale che gestisce il settore. Escamotage particolari per camuffare la merce e proporla agli “amanti” del brivido. 
Un fatturato- stimato da Legambiente- in attivo quello dell’aziende e dei “commercianti “ di botti illegali: in appena 40 giorni di lavoro, si realizza un giro d’ affari di circa 25milioni di euro. Legambiente segnala almeno cinquanta aziende fuorilegge, ma nella provincia di Napoli le denunce colpiscono anche chi dovrebbe essere in regola. Le bancarelle per la vendita dei botti, spuntate un po’ dovunque, in citta’ e in provincia, saranno smantellate la notte stessa del Capodanno. Nel periodo natalizio tra Secondigliano, Pianura, Ponticelli e piazza Mercato la vendita viene camuffata tra bancarelle appartamenti e scantinati. Per fare una ”bomba” si impiegano dai 15 ai 30 minuti, con una spesa che non supera i 5 euro. 
Il botto viene poi rivenduto sul mercato locale a 50 euro a novembre, ma il prezzo cresce di settimana in settimana fino a punte di 200 euro, ma in citta’ come Milano e Torino si arriva addirittura ai 500 euro. I fabbricanti illegali sono in grado di fabbricare anche 300 ”bombe” in un mese: il nome dei fuochi cambia di anno in anno, in base alle mode del momento (dall’intramontabile Maradona al Taricone del Grande Fratello, fino all’inquietante Osama Bin Laden del 2001), ma la pericolosita’ di questi veri e propri ordigni resta immutata. È il caso dell’ultimo arrivato, sottobanco, denominato «’A capata ‘e Zidane», la testata di Zidane, ovvero la celebre incornata del francese ai danni di Materazzi nella finale mondiale. Quel gesto antisportivo dà il nome ora ad una bomba di circa 10 chili che gli artificieri fuorilegge riescono a piazzare a prezzi esorbitanti (si parla anche di 300 euro). E per risparmiare questi criminali non usano neanche la miccia di ritardo, la spoletta che da’ venti secondi di tempo prima che l’ordigno esploda, permettendoti di allontanarti” .
Ma spesso la vendita più “pericolosa” viene effettuata presso scantinati o appartamenti Basta trovare la persona giusta. Ma ci sarebbero anche preparazioni ”particolari”, fatte su commissione da parte di clienti alla ricerca di qualcosa di unico. C’e’ chi e’ disposto a bruciare anche 2 milioni di vecchie lire per una sola di queste ”rarita”’ in grado da sola di far saltare in aria un palazzo di 3 piani. Accanto al tradizionale ricorso ai fuochi d’ artificio si va diffondendo anche l’ uso delle armi in nome di un malinteso senso del festeggiamento. Basti pensare che negli ultimi due anni i morti sono dovuti a colpi d’arma da fuoco. 
Lo scorso anno ,a morire sotto i fuochi di pistola fu Nicola Sarpa, venticinquenne preoccupato per il fratellino di otto anni troppo esposto ai botti di Capodanno. Pochi istanti dopo il giovane è stato portato a braccia verso via Toledo per raggiungere l’ ambulanza, per la corsa in ospedale, al vicino Vecchio Pellegrini. Fu ucciso da un parente di un malavitoso dei Quartieri Spagnoli che per divertirsi ha sparato non i botti ma proiettili con una pistola usata per chissà quali altri delitti. Ha ucciso per festeggiare. Storia che si ripete dolorosamente in provincia di Napoli. 

Stavolta ai Quartieri Spagnoli, nel 2008 successe a Torre Annunziata, con la morte di Giuseppe Veropalumbo. Uno stupido gioco. Botti di fine anno. Come sempre fuoco di camorra.

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