Agrigento, ridotta a 11 anni la condanna ex assessore Lo Giudice
La corte di Appello di Palermo ha riformato la sentenza di condanna, per associazione mafiosa, emessa a carico dell’ex assessore regionale dell’Udc Vincenzo Lo Giudice, riducendogli la pena dai 16 anni e otto mesi del primo grado a 11 anni e 4 mesi. Sempre modificando il primo verdetto la corte a dichiarato il non doversi procedere per prescrizione delle accuse nei confronti di Salvatore Curtopelle, Diego Fanara, Salvatore Giambarresi e dell’ex sindaco di Canicattì Antonio Scrimali. Ridotta da 14 a 6 anni la condanna inflitta al capomafia di Canicattì Calogero di Caro e a 4 anni quella comminata a Salvatore Failla.
Il processo, denominato «Alta Mafia», nasce da un’indagine della Mobile di Agrigento che svelò una serie di corruzioni di funzionari pubblici, tra i quali dipendenti dello Iacp della Città dei templi, e illecite aggiudicazioni di appalti pubblici. Secondo gli inquirenti le cosche di Agrigento e Canicattì riuscivano, grazie all’appoggio di pubblici amministratori come Lo Giudice, ad accaparrarsi centinaia di migliaia di euro di lavori pubblici. Tra le opere la cui aggiudicazione sarebbe stata pilotata c’è la realizzazione del centro commerciale di Castrofilippo e le opere di urbanizzazione della frazione di Villa Seta.Tutti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, abuso d’ufficio, turbativa d’asta
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