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Istigazione al linciaggio

Di Paolo Flores d'Arcais* il . L'analisi

L’invito al linciaggio degli oppositori di Berlusconi è ormai partito, e viene ripetuto in un crescendo mediatico. Dopo il vile intervento dell’on. Cicchitto, che ha disonorato il Parlamento italiano indicando alcune testate dell’informazione ancora libera come mandanti morali dell’aggressione di uno psicolabile al premier, e additando con nome e cognome un giornalista come “terrorista mediatico” (testate e giornalista che ovviamente avevano condannato l’aggressione), il vicefeltri Alessandro Sallusti è arrivato all’ignominia di definire sul Giornale (di proprietà di Berlusconi) “fans di Santoro e di Travaglio” gli autori dell’attentato alla Bocconi. Cioè quella fantomatica “Federazione anarchica informale” (Fai) che venne alla ribalta con un attentato a Romano Prodi, poi a Sergio Cofferati e infine al sindaco di Torino Chiamparino, e che puzza di servizi deviati lontano un miglio, secondo la quasi unanime opinione degli esperti del ramo in tutti questi anni. 

Quando, come ha fatto il vicefeltri, di qualcuno si dice che questi strani terroristi “li ha confortati e forse incoraggiati”, si va davvero oltre la più sgangherata e vomitevole diffamazione. Si insinua e infine si istituisce un legame diretto: dietro il gesto del delinquente c’è la penna del giornalista, che andrà dunque trattato alla stregua del delinquente. Che questi deliri consapevolmente provocatori e irresponsabili vengano letti come un invito a tappare la bocca al giornalismo ancora libero attraverso leggi fasciste o attraverso atti di squadrismo “spontanei”, dipenderà dalle caratteristiche dei lettori, se con cariche istituzionali o meno, e non fa poi molta differenza, visto che verranno compresi da chi legge come istigazione in entrambe le direzioni. 

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aveva definito un “violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione”, il discorso di Berlusconi davanti ai deputati del Partito popolare europeo. Il Giornale di Berlusconi, in questa escalation di violenza, va oltre, indica bersagli. Sia chiaro, con le loro infamanti dichiarazioni, tanto Cicchitto quanto il vicefeltri si dichiarano in anticipo correi per qualsiasi violenza dovesse avvenire contro gli uomini e le donne della libera stampa. Che verso Berlusconi ha sempre e solo usato l’arma dei fatti, della logica, dello spirito critico, e che i pasdaran di Berlusconi vogliono mettere a tacere con l’istigazione.


*da il Fatto Quotidiano 18.12.2009

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