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Sensibilizzazione e impegno comune nella lotta alla mafia

Di Monica Donini il . Emilia-Romagna

“La lotta alla mafia non può fermarsi a una sola stanza, la lotta alla mafia deve coinvolgere l’intero palazzo. All’opera del muratore deve affiancarsi quella dell’ingegnere. Se pulisci una stanza non puoi ignorare che altre stanze possono essere sporche, che magari l’ascensore non funziona, che non ci sono le scale… Io vado a Roma per contribuire a costruire il palazzo”. 


Giovanni Falcone 
Spesso quando si parla di mafia, di malavita organizzata, di criminalità estrema si pensa ad un profondo Sud, molto simile a film noti visti alla tv e talvolta, immaginandoci Sergio Leone che alla realtà dei fatti. Libri che, come Gomorra, ci raccontano di mondi paralleli dove la legge non ha spazio n? voce, dove solo i singoli possono rivoltarsi o soccombere ad un’esistenza corrotta e devastante, liberi che ci parlano di una realtà difficile ed occupano lo spazio migliore dei nostri scaffali, delle nostre librerie, delle nostre biblioteche. Poi un sospiro, un “peccato” e la nostra vita va avanti nell’ottusa convinzione di star parlando di cose lontane, di cose altre da noi, più o meno alla stregua della fame nel mondo e della guerra in Medio Oriente. Ahimè, già da diversi anni non è così. Sempre più spesso, le Procure della Repubblica dei nostri territori ci parlano di forti infiltrazioni della criminalità organizzata nelle nostre citt?. Sempre pi? di frequente i giornali locali riportano notizie gravi e scioccanti, non da ultima l’informazione dell’arresto di 42 affiliati al clan dei casalesi in provincia di Modena, notizia che a mio parere costituisce quella giusta dose di reale che impone a tutti una riflessione. Una riflessione che come Assemblea legislativa abbiamo deciso di condividere, oltre che con le forze dell’ordine, la magistratura, le associazioni locali e i singoli cittadini nella promozione della cultura della legalità e dell’impegno civile, con la Fondazione Libera Informazione-Osservatorio Nazionale sull’informazionbe per la legalità contro le mafie, firmando uno specifico Protocollo d’Intesa. Siamo infatti convinti che, per contrastare il fenomeno malavitoso e le sue infiltrazioni nel sociale e nella nostra economia, sia opportuna un’opera di sensibilizzazione sociale che si può realizzare grazie ad un impegno comune tra le istituzioni, in particolare quelle più vicino al territorio, e la società civile più responsabile e attiva sul terreno dell’informazione per la legalità e contro le mafie. Siamo convinti che oggi più che di attacchi, prese di distanza o semplice rimozione degli eroi antimafia dai nostri luoghi, dalle nostre conversazioni quotidiane, dai nostri dialoghi, abbiamo bisogno di una lotta comune e condivisa dall’intera comunità nel nome della legalità, dei diritti per tutti, della giustizia sociale. Per dirla con le parole di Paolo Borsellino: “La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, delle contiguità e quindi della complicità…”.

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