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Camera, no all’arresto di Cosentino
Respinte mozioni di sfiducia

Di ste.fa. il . Campania

360 sì e 226 no. Così la Camera, con
voto segreto, ha approvato il documento contro l’arresto di Nicola
Cosentino, sottosegretario all’Economia su cui pende la richiesta di
custodia cautelare da parte della procura di Napoli che lo accusa di
concorso esterno in associazione mafiosa. Negata quindi
l’autorizzazione a procedere e confermata la decisione che, negli
scorsi giorni, la relativa Giunta di Montecitorio aveva preso. E anche le mozioni di sfiducia esaminate nel pomeriggio risultano respinto.

Rispetto ai 329 deputati che può
contare la compagine di governo, (Partito della Libertà e Lega
Nord), la causa di Cosentino è stata perorata da altri trenta
deputati, permettendo di sforare oltre la maggioranza nominale del
governo. Dato ancora più importante se si evidenzia il dato seguente: solo 309 erano presenti. 51 dunque le preferenze di opposizione per la causa di Cosentino. Il sottosegretario era presente in Aula e dopo la votazione
favorevole ha ricevuto le congratulazioni dei colleghi della
maggioranza, dichiarandosi sicuro di quello che sarebbe stato l’esito
del voto e tuttavia non contento perché “nessuno è contento
di difendersi da accuse tanto infamanti”.

Le mozioni di
sfiducia che a Montecitorio sono esaminate in queste ore sono state respinte. Nel pomeriggio avevano
portato il sottosegretario a ipotizzare, nel caso fossero passare,
le dimissioni: “Se dovessero passare non esiterò un minuto
soltanmto a dimettermi. Fin quando avrò il sostegno della
maggioranza resterò, quando non l’avrò più rassegnerò le
dimissioni”.  Mozioni respinte e nulla di fatto.

Intanto da Napoli la procura interviene sul dibattito. “Ribadisco quanto già detto dopo
il parere espresso dalla Giunta per le Autorizzazioni – ha affermato
il procuratore Giovandomenico Lepore – E cioè rispettiamo
l’autonomia della Camera e proseguiamo il procedimento giudiziario.
Le indagini continuano”. A chi gli chiede se questo duplice no
alla richiesta d’arresto di Cosentino, non rappresenti una sconfitta,
Lepore ha risposto: “Assolutamente non è una sconfitta”.
Il no, anche della Camera, “era nell’aria”, ha aggiunto.
“Ma sia chiaro – ha concluso – non c’è alcun antagonismo con la
Camera. Ognuno fa il proprio lavoro, e noi continueremo a fare il
nostro”.

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