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Lettera a Berlusconi dal Presidente di Avviso Pubblico

Da Avviso Pubblico il . Atti e documenti

Signor Presidente,
in qualità di Presidente dell’Associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie sento il dovere di inviarLe questa lettera facendomi portavoce di tanti Sindaci, Amministratori locali, Presidenti di Provincia e di Regione, di diverso orientamento politico, che in questi giorni stanno manifestando pubblicamente la loro preoccupazione circa la possibilità che i beni immobili confiscati alle mafie siano messi all’asta e venduti.
Gli Enti Locali, come Lei certamente saprà, sono i principali destinatari dell’assegnazione dei beni confiscati alle mafie. Operando con associazioni e cooperative sociali, tanti amministratori locali hanno potuto constatare come l’uso sociale di questi beni contribuisca sensibilmente a dare credibilità alle istituzioni e a sottrarre quel consenso sociale e quell’aura di invincibilità di cui le mafie si nutrono.
Utilizzare i beni confiscati alle mafie e renderli agibili come scuole, centri di recupero per ragazzi tossicodipendenti, centri anziani, opportunità d’impresa ovvero per farne caserme delle forze dell’ordine è la dimostrazione concreta che si dà ai cittadini che lo Stato è più forte delle mafie, che lo Stato è in grado di controllare il territorio, che lo Stato è in grado di riconoscere i diritti fondamentali delle persone, a partire da quello all’istruzione, al lavoro, alla libertà di impresa e alla sicurezza.
In virtù di queste considerazioni, sento l’urgenza e l’importanza di chiederLe di dare ascolto alle testimonianze e alle esperienze degli amministratori locali e di intervenire affinché la norma votata al Senato il 13 novembre u.s., che prevede la possibilità di vendere i beni immobili confiscati ai mafiosi, sia ritirata.
La storia ci ha insegnato che i mafiosi fondano una parte rilevante del loro potere sul possesso di ricchezze e che adoperarsi per un loro rapido impoverimento costituisce un elemento fondamentale per una seria, efficace e credibile lotta per la sconfitta delle mafie. Questo lo aveva compreso molto bene l’Onorevole Pio La Torre che fu ucciso dalla mafia siciliana nel 1982.
La lotta alle organizzazioni mafiose ha bisogno di significativi passi avanti. In materia di beni confiscati riteniamo opportuno sollecitarLa affinché Lei si adoperi perché in Italia sia istituita un’apposita agenzia nazionale che in modo specifico, efficiente ed efficace, si occupi della materia. Siamo convinti che attraverso questo strumento, e non con la vendita, sarà possibile accelerare i tempi di restituzione alla collettività dei beni e delle risorse che la violenza mafiosa ci ha indebitamente sottratto su tutto il territorio
nazionale.
Fiducioso in un Suo sollecito riscontro, colgo l’occasione per porgerLe un distinto saluto.

Andrea Campinoti 
Presidente di Avviso Pubblico 

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