Sabato 28 tutti in piazza per dire no alla vendita dei beni confiscati ai mafiosi
Oltre tremila beni confiscati alle mafie da destinare per fini sociali rischiano di essere messi all’asta e venduti al miglior offerente. Lo prevede un emendamento alla finanziaria approvato dal Senato e nei prossimi giorni al vaglio della Camera. Una scelta grave che, se portata a termine, segnerebbe una pericolosa battuta di arresto all’azione antimafia nel nostro Paese. La stessa legge sulla confisca e sul riutilizzo sociale dei beni ai mafiosi viene minata alla base. Il tutto per battere cassa, ignorando i grandi risultati, simbolici e materiali, di quanti hanno accettato la sfida di convertire proprietà, frutto della violenza e dell’arroganza delle mafie, nel simbolo del riscatto del nostro Paese.
Vendere i beni confiscati significa restituirli ai vecchi proprietari, che grazie all’utilizzo di prestanome e società collegate, potranno riappropriarsi di quanto lo Stato ha loro, giustamente, sottratto. Solo le mafie, infatti, dispongono della liquidità necessaria per ricomprare i beni. Quella liquidità, guarda caso, garantita loro da un altro provvedimento dell’attuale governo: lo scudo fiscale.
Contro l’emendamento alla finanziaria, contro questo ulteriore regalo alle mafie, Libera e il mondo dell’associazionismo italiano si mobilitano. Domani in oltre 100 piazze si organizzeranno iniziative, concerti, manifestazioni per dire no alla vendita dei beni confiscati, e per ridare slancio e vigore all’antimafia sociale in Italia. Un invito ad essere presenti, partecipi, per esprimere la nostra indignazione e la nostra volontà di continuare la battaglia di legalità in Italia.
Trackback dal tuo sito.