Mafia: beni 1 mln di euro sequestrati a boss del messinese
Beni per oltre un milione di euro sono stati sequestrati dai carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto all’allevatore Tindaro Calabrese, 36 anni, di Novara di Sicilia (Messina), attualmente in carcere in quanto ritenuto elemento di spicco del gruppo mafioso dei “mazzarroti”, gravitante nell’area di Mazzarra’ Sant’Andrea e riconducibile alla famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto. Il provvedimento e’ stato emesso dalla prima sezione penale del Tribunale di Messina, su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Verzera, sulla base di una segnalazione del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto.
Le attivita’ dell’Arma, che si sono concluse questa sera, hanno consentito di sottoporre a sequestro di due aziende di allevamento a Novara di Sicilia, 80 bovini, 600 ovini e 900 caprini; un appartamento a Mazzarra’ Sant’Andrea, una Smart e una Fiat Punto, alcuni conti correnti postali e bancari, depositi, libretti postali e buoni fruttiferi, per circa 40 mila euro complessivi.
Il sequestro trae origine dall’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa l’8 aprile 2008, nell’ambito dell’operazione “Vivaio”, condotta dai carabinieri del Ros di Messina. Calabrese era stato arrestato insieme ad altre 11 persone per associazione per delinquere di stampo mafioso.
Calabrese Tindaro, sottoposto al 41 bis, e’ stato recentemente rinviato a giudizio per associazione mafiosa e per concorso in estorsione. Gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di rilevare che l’attuale disponibilita’ patrimoniale di Calabrese non trova giustificazione nei redditi dichiarati e, pertanto, e’ da ricollegare ad attivita’ illegali.
Il sequestro trae origine dall’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa l’8 aprile 2008, nell’ambito dell’operazione “Vivaio”, condotta dai carabinieri del Ros di Messina. Calabrese era stato arrestato insieme ad altre 11 persone per associazione per delinquere di stampo mafioso.
Calabrese Tindaro, sottoposto al 41 bis, e’ stato recentemente rinviato a giudizio per associazione mafiosa e per concorso in estorsione. Gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di rilevare che l’attuale disponibilita’ patrimoniale di Calabrese non trova giustificazione nei redditi dichiarati e, pertanto, e’ da ricollegare ad attivita’ illegali.
Trackback dal tuo sito.