L’arresto di Domenico Raccuglia
Palermo. La cattura di Mimmo Raccuglia è un risultato importantissimo della Polizia di Stato nella lotta alla mafia, c’è qualche legame con l’irruzione avvenuta pochi giorni fa presso la casa della moglie di Raccuglia ad opera dei Carabinieri?
La perquisizione ad opera dei Carabinieri non ha comportato accelerazioni sulla nostra attività che si muoveva indipendentemente. Se poi la perquisizione ha avuto conseguenze sull’organizzazione della latitanza di Raccuglia e sulla gestione della sua corrispondenza questo è possibile, ma non è certo.
Raccuglia è stato catturato nel territorio di Matteo Messina Denaro, come va analizzato il fatto che il suo ultimo nascondiglio fosse in quella zona?
Matteo Messina Denaro e Mimmo Raccuglia si conoscono da lungo tempo, si sono frequentati e hanno frequentato insieme personaggi mafiosi di altissimo livello. I due partecipavano a riunioni di vertice già parecchi anni fa quando ancora Mimmo Raccuglia non era latitante.
Diversi soggetti trapanesi sono stati in passato nel territorio di Mimmo Raccuglia, in alcuni casi lui stesso se ne è occupato personalmente. Non era per noi assolutamente un mistero che Raccuglia si rifugiasse nel trapanese, questa possibilità era reale, a conferma che esiste una solidità di rapporti con quell’ambito criminale.
Non dimentichiamoci che il mandamento di Raccuglia si estende fino alla provincia di Trapani. Il “commissariamento” della famiglia di Partinico affidato a Mimmo Raccuglia già da lungo tempo ha comportato quindi il riconsolidamento di una vicinanza già esistente.
Messina Denaro avrebbe quindi acconsentito di nascondere un latitante nel proprio territorio nonostante gli altissimi rischi, come valuta una scelta simile?
Questo non è spiegabile. Si possono fare delle mere ipotesi, ma preferisco che siano coloro che cercano Matteo Messina Denaro a parlarne.
Oltre ai coniugi che ne hanno curato la latitanza su quali altri favoreggiatori si è appoggiato Raccuglia?
Su questo non posso rispondere. Esiste un’ampia catena di favoreggiatori ma non posso dare alcun ragguaglio in merito.
Come cambiano ora gli equilibri di Cosa Nostra?
E’ difficile da dire. Mimmo Raccuglia non operava sul versante palermitano, era abbastanza chiuso nel suo mandamento e probabilmente era più vicino alla zona del trapanese di quanto non fosse alla zona del palermitano. All’interno del suo mandamento c’erano problematiche che molto spesso si sono risolte con il sangue. La mancanza di un vertice potrebbe portare ora a delle serie conseguenze, possibilmente un aumento di un clima di tensione, ma è tutto da verificare.
A questo punto l’attenzione sul suo mandamento viene indirizzata a capire chi sarà a prendere il comando e se questo avverrà in modo pacifico o meno.
In virtù della cattura di Raccuglia è ipotizzabile un nuovo ruolo per Gianni Nicchi?
Gianni Nicchi non ha nulla a che fare con questo mandamento. Nicchi ha la sua sfera d’azione nel territorio cittadino. A fronte dello spessore criminale dei soggetti che gravitano nel mandamento di Altofonte dubito che per Nicchi ci sia spazio per ampliare la sua sfera di influenza. Sicuramente i rapporti ci possono essere stati, intendo rapporti di reciproca convivenza che ritengo continueranno ad essere così.
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