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Cesame: da lavoratori a imprenditori

Di Laura Galesi il . Sicilia

Una cooperativa in grado di rilevare l’azienda e costituirsi parte integrante del processo produttivo. E’ la proposta dei 140 lavoratori della Cesame, l’azienda leader nella produzione di ceramiche per sanitari e che da due anni è in fallimento lasciando in cassa integrazione straordinaria gli operai.

Non ci stanno però in circa cento che si sono riunititi per avviare la costituzione di una struttura collettiva in grado di salvare posto di lavoro e azienda. Le segreterie di Cgil e Cisl, insieme alle proprie categorie Filcem Cgil e Femca Cisl ed ai lavoratori, hanno infatti costituito il Comitato promotore della costituente Cooperativa Cesame. La struttura si prefigge alcuni obiettivi fondamentali per il futuro della realtà industriale catanese.

“E’ necessario rilanciare la vertenza della Cesame- ha detto Margherita Patti della Cgil- l’azienda che è stata vittima di imprenditori che hanno consegnato il colosso al fallimento. La cooperativa è un modo per sostenere la crisi senza cadere nell’idea dell’assistenzialismo, la soluzione è quella di ritornare al lavoro e rilanciare l’idea di imprenditori che facciano impresa pulita”. La Cooperativa sarà costituita da circa cento lavoratori con una quota di partecipazione di circa 20 mila euro a testa. “Metteremo a disposizione della cooperativa- sostiene Salvo Falsaperla, 47 anni e lavoratore Cesame- circa 20 mila euro a testa, i soldi che ci spettano per la cassa integrazione.

Ci auguriamo che a breve possano essere inseriti anche  i lavoratori ex Cesame che ancora non hanno trovato occupazione, malgrado quattro anni fa veniva sottoscritto un protocollo che gli avrebbe permesso l’inserimento in altre strutture”. Molti degli ex Cesame, in realtà, hanno finito la fase di mobilità prevista e ricevuto una deroga di un anno, dopo, il loro destino è ancora in forse. “I lavoratori- sostiene Giuseppe D’Aquila segretario Filcem etnea- per realizzare il nuovo soggetto cooperativo potranno ricevere la Cassa Integrazione che, solitamente viene spalmata in quattro anni ,in una unica soluzione, così come previsto dalla Legge 223 del 1991 e investire nel nuovo soggetto collettivo da imprenditori”.

L’obiettivo della Cooperativa Cesame  è quello di avviare una produzione di 270 mila pezzi l’anno, per un fatturato di 13 milioni di euro in grado di riavviare il ciclo della produzione. A sostenere il Comitato anche Legaccop e Confcoperative. “Metteremo in campo- afferma Giuseppe Giansiracusa della Lega delle Cooperative- tutti gli strumenti finanziari nazionali a nostra disposizione, attraverso il raddoppio del capitale sociale e la redazione del piano di impresa”.

La vicenda della Cesame ha subito diverse fasi che hanno consegnato l’azienda allo stato di crisi attuale. Il fallimento vero e proprio risale al marzo del 2007, attualmente i lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria, in programma, inoltre, un Tavolo istituzionale per richiedere l’intervento della Regione, Comune e Provincia affinché venga sostenuta la nuova cooperativa e uscire dalla crisi. Sembrano essere piuttosto seri, infatti, gli effetti della crisi sull’industria a Catania. 

Secondo i dati resi noti da Rosario Pappalardo, segretario generale della Fim Cisl etnea, in occasione del consiglio generale del sindacato, c’è stata cassa integrazione per oltre un milione di ore. I lavoratori coinvolti sono 5300 per 164 richieste totali. Nel 2009  sono state concesse integrazioni salariali per un totale di 1.253.606 ore, quindi 1.383 settimane, per 164 richieste totali da parte delle aziende.

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