Palermo, Ciancimino consenga nuove carte, “porterò”anche nastri”
Nuova consegna di documenti e carte
da parte di Massimo Ciancimino che questa mattina ha portato ai
pm di Palermo Nino Di Matteo e Paolo Guido una serie di appunti
e lettere del padre Vito, sindaco mafioso di Palermo morto nel
2002. Tra questi, materiale definito di interesse investigativo
che potrebbe servire per riscontrare precedenti dichiarazioni
di Massimo Ciancimino sulla trattativa tra lo Stato e Cosa
Nostra, ma anche per datare alcuni fatti.
Non sono stati
consegnati in Procura, invece, i nastri contenenti le
registrazioni dei colloqui che Vito Ciancimino incideva di
nascosto per documentare i suoi incontri con i carabinieri. “Io
non so cosa contengano quei nastri”, ha precisato Massimo
Ciancimino, che ha preannunciato di volerli prelevare dalla
cassetta di sicurezza dove custoditi a Vaduz, nel Lichtenstein,
per consegnarli ai magistrati.
Massimo Ciancimino si e’ poi spostato nell’aula bunker di
Pagliarelli per rendere nuove dichiarazioni spontanee nel
processo d’appello in cui e’ imputato di riciclaggio, tentata
estorsione e fittizia intestazione di beni, dopo essere stato
condannato a 5 anni e 8 mesi in primo grado. Il processo si
svolge a porte chiuse.
Ieri Ciancimino e’ stato sentito dai pm di Catania, con i
quali ha parlato di imprenditori catanesi coinvolti in affari
di mafia ma anche della conduzione delle indagini nei suoi
confronti sul ‘tesoro’ del padre Vito.
“Io non ce l’ho con i
magistrati che hanno coordinato le indagini su di me. Non sono
loro infatti che eseguono le perquisizioni o che trascrivono le
intercettazioni”, ha detto Ciancimino, e alla domanda dei
giornalisti se il riferimento fosse ai carabinieri ha risposto:
“Si’, ma dovranno essere i magistrati competenti ad accertare i
fatti e a verificare se siano state sottratte prove a mio
favore”.v
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