Allevamento copertura per una discarica nell’Ennese: scatta il sequestro
Militari della Guardia di finanza di Enna e carabinieri del Noe
hanno sequestrato beni per oltre 1,2 milioni di euro nell’ambito di
un’inchiesta della Procura di Catania su una presunta truffa allo Stato
in cui sono indagati un imprenditore, Vittorio Grasso, e due funzionari
dell’ispettorato provinciale dell’agricoltura etneo, Giuseppe Celso
Pietro Di Salvo e Michele Messina.
Al centro delle indagini un
finanziamento per 1,2 milioni di euro alla società Allevamento bufalo
mediterraneo Sicilia di Catenanuova (Enna) per la realizzazione di un
allevamento di bufali e la produzione di latte e mozzarelle.
Dagli
accertamenti è emerso che non soltanto l’allevamento non è stato
realizzato, ma i locali che dovevano ospitare la stalla sarebbero in
uso a una ditta di compostaggio che, secondo l’accusa, operava in
difformità alle vigenti disposizioni in materia di gestione e recupero
dei rifiuti che sono risultati, peraltro provenienti da svariate
località d’Italia, compresa la Campania. La società è stata sequestrata
e il suo amministratore denunciato.
Il finanziamento, erogato dalla Regione nell’ambito dei Por
2000-2006, è per il 50% a carico del bilancio regionale e l’altro 50% a
carico del bilancio comunitario. Sono stati sequestrati beni per sette
milioni di euro: cinque fabbricati nelle province di Catania ed Enna,
terreni agricoli per oltre 10.000 metri quadri, cinque auto, oltre
170.000 euro di somme depositate sui conti correnti riconducibili agli
indagati e l’area destinata originariamente all’allevamento con una
estensione pari a oltre 54.000 metri quadri.
Durante le perquisizioni
domiciliari sono state trovati timbri che riproducono attestazioni di
vari uffici pubblici, istituti di credito e del logo della Repubblica,
per i quali Grasso è stato denunciato per contraffazione del sigillo
dello Stato.
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