Ciccio Vecchio: un ricordo in bianco e “grigio”
Francesco Vecchio è stato ucciso insieme a Alessandro Rovetta il 31 ottobre 1990 nella zona industriale di Catania a poca distanza dalle Acciaierie Megara dove entrambi lavoravano. Vogliamo ricordarlo insieme a tutti voi attraverso questa lettere di un suo amico.
Le fotografie hanno la capacità di fermare il tempo. Quello passa inesorabile e nonostante tutto ci fa diventare i capelli bianchi.
Forse, spesso, sono gli uomini! Con i loro gesti ed azioni fatte o – peggio ancora – non fatte.
Spesso ci si chiede se le vittime di mafia, siano quelle che sono state coinvolte in un delitto oppure i loro cari che restano con il ricordo “amaro” di qualcosa che improvvisamente ha cambiatoirrimediabilmente la vita. Forse tutte e due!
E lo sono ancora di più quando, alla ricerca di una ragione – forse “troppo” – umana, si attende “la sentenza” a conclusione di un processo. Una giustizia terrena che non intende vendicare, giudicare, ma semplicemente accertare, sapere, conoscere. Perché,forse, un evento negativo possa non ripetersi più, e non avere altri compagni di sventura, in un (lungo) viaggio che – quotidianamente – accompagna per la vita.
E non bastano i ricordi. Non bastano le parole di conforto, i premi, il nome ripetuto su una targa. Non bastano!
L’uomo ha bisogno di certezze: un processo – forse – può esserlo. Il problema è quando non viene celebrato. Ed anche la fiducia perde qualcosa, anno dopo anno, giorno dopo giorno.
Chi è più colpevole? Chi ha commesso un omicidio oppure chi non ha garantito che si desse “certezza”? Chi è “più” vittima? Colui al quale hanno tolto la vita e l’affetto dei propri cari oppure quelli che sono rimasti ad aspettare? Forse!
Io … non so rispondere a queste domande! Ma, credo, sia giunto il momento (forse) che qualcun altro se le ponga. Io … non ho tanti cassetti; ne tantomeno molte carte. Qualcun altro sembra di si.
Quante cose si possono fare in 6.935 giorni (ovvero diciannove-lunghi-anni)? Magari, anche aprire un cassetto e leggere le carte. (Io… ripeto) “forse“(sperando che non siano troppi)!
La mia barba diventa ogni-giorno più bianca e, ormai, di foto ne scatto ben poche:ormai, mi fanno paura, perché mi ricordano che in un cassetto ci sono delle carte che (mi dicono) nessuno “vuole” leggere (forse)!
Ciao “Ciccio”! Questo è il mio ricordo: disagiato e silenzioso, ma … di un amico!
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