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Per un sapere di cittadinanza

Di Stefano Fantino il . Atti e documenti

La dottoressa Alessandra Dino ha esposto il lavoro di sintesi del gruppo “Per un sapere di cittadinanza”, mettendo subito in luce il duplice livello di analisi: da un lato a lungo termine sulle coscienze e dall’altro in concreto come espressioni di posizioni e pareri sulla società. Comune al gruppo di lavoro è stato una definizione di sapere come centro delle persone e strumento di democrazia, rigettando un ottica di efficienza; i luoghi del sapere devono essere spazi di condivisioni dei valori. Limitatamente alla scuola sono emerse esigenze di ritrovare un luogo di partecipazione e incontro che vada oltre l’autoreferenzialità, i tagli delle cattedre, mettendo invece davanti a tutto il diritto allo studio. Importante punto di partenza per il mondo studentesco è stato invece il lavoro in rete, e la comunanza dei saperi per un fertile scambio culturale a cui fa purtroppo da contraltare il pesante taglio che il comparto scolastico ha subito recentemente. Di fianco a questi elementi è stata messa in luce la voglia di rivalutazione dell’etica che si concretizza in scelte e procedure trasparenti. Il gruppo di lavoro sul tema universitaria ha esposto la sua duplice natura: una forte identità di alta funzione all’interno di un mondo specifico, ma anche la voglia di confronto con la società. Per uscire dalla turris aeburnea e non rimane fermi nella sterilità del sapere.

Sapere libero che non deve essere utilizzato come ufficio di collocamento ma per creare cittadini liberi . Una proposta conclusiva è che la scuola e l’università  in particolare sappia studiare criticamente il crimine svincolandosi da vecchi paradigmi di analisi per spostarsi su studi più articolati e pregnanti su economia, mafia, e poteri forti. 

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