Le buone prassi amministrative e le misure legislative: un confronto tra Regioni
Il gruppo “le buone prassi amministrative e le misure legislative:
un confronto fra enti locali” ha visto alternarsi sul palco diversi
operatori dell’antimafia. In mattinata hanno preso la parola lo storio Enzo Ciconte, il magistrato
Piergiorgio Morosini, l’ex presidente della commissione nazionale antimafia
Francesco Forgione, coordinati da Pierpaolo Romani di Avviso Pubblico.
Sono stati affrontati alcuni temi cruciali riguardanti il rapporto
fra politica e mafia, focalizzando innanzitutto l’attenzione sulla preselezione
dei candidati da parte dei partiti. Constatato l’insuccesso dell’applicazione
di codici deontologici, si ragionava, su proposta di Enzo Ciconte, sulla
possibilità di adottare una legge che vietasse le candidature di persone
rinviate a giudizio. Questa proposta si scontrava però con i profili
di incostituzionalità a cui una legge di tal specie potrebbe andare
in contro.
L’intervento del Dott.Morosini è stato incentrato su alcune problematiche
che riguardano il lavoro dei magistrati. Si è soffermato in particolare
sull’inefficacia della norma del codice penale che punisce lo scambio
elettorale politico-mafioso (416ter), norma anacronistica e di quasi
impossibile applicazione, poichè la condotta ivi tipizzata (promessa
di voto in cambio di denaro) è stata da tempo superata a vantaggio
di dinamiche più complesse.
Un altro problema che la magistratura si trova a fronteggiare riguarda
la figura del “concorso esterno in associazione mafiosa” , in quanto
non esiste fra i giudici un’ opinione condivisa sulle condotte che possono
integrare tale reato.
L’intervento si è concluso con un interessante confronto fra i concetti
di sicurezza fisica e sicurezza esistenziale, sottolineando come la
tutela della seconda dovrebbe essere una delle priorità delle attuali
politiche, rappresentando essa la sintesi di tutte le istanze di un
effettivo stato sociale.
Ulteriore spunto di riflessione, specie alla luce delle vicende di
Fondi, è stata la questione dei consigli comunali sciolti per mafia.
Dal 1991 ad oggi sono stati 190 i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose,
di cui 37 per più di una volta.
La prima parte della giornata si è conclusa con le domande del pubblico
ed un breve intervento di Francesco Forgione.
Nella seconda parte dell’incontro si è entrati ancor più nel vivo
del tema affrontato, con la presentazione di buone prassi amministrative
poste in essere in alcuni comuni del territorio nazionale.
Hanno raccontato le loro esperienze il responsabile del progetto
“Politicamente Scorretto” Davide Montanari di Casalecchio di Reno
in provincia di Bologna,il sindaco di Niscemi Giovanni di Martino, l’assessore
del comune di Bari Stefano Furnarulo, il sindaco di Corleone Antonino
Iannazzo e l’assessore alla provincia di Pisa Gabriele Santoni.
L’esposizione del progetto “Politicamente scorretto” ha evidenziato
la peculiarità del ruolo della cultura come strumento essenziale
di prevenzione e formazione. I racconti degli amministratori locali
hanno invece dimostrato l’importanza di una gestione territoriale efficiente
ed unita nel perseguire politiche di legalità, prescindendo dal colore
politico e da logiche di parte.
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