CONTROMAFIE – sabato 24
I principali obiettivi della seconda edizione di Contromafie sono:la definizione di percorsi e strategie di prevenzione e contrasto alla violenza mafiosa;la forte denuncia della ripresa del fenomeno della corruzione e della cultura dell’illegalità che l’alimenta e all’interno della quale le mafie prosperano e reclutano nuove forze;l’approfondimento dell’organizzazione delle diverse mafie, dei loro principali affari e alleanze illecite, alla luce dell’attuale congiuntura di crisi economica mondiale;il rafforzamento e l’accompagnamento di associazioni, organizzazioni e realtà che promuovono cultura, informazione e mobilitazione contro le mafie e i loro complici; la verifica a distanza di tre anni della realizzazione delle proposte contenute nel manifesto della prima edizione, per sottolineare gli obiettivi raggiunti e denunciare lacune e ritardi; la redazione di un nuovo manifesto indirizzato alla società e alla politica non solo italiana, ma europea in primo luogo, per dare respiro continentale alla lotta contro le mafie.
Droga, armi, tratta degli esseri umani: i business delle mafie transnazionali
Droga, armi e tratta degli esseri umani. Con la globalizzazione abbiamo assistito ad un’esplosione dei traffici criminali internazionali, realtà interconnesse, in cui l’offerta e la domanda sono le facce di una stessa medaglia.
I diritti sono umani e la loro negazione da parte delle mafie
“La via principale per sconfiggere le mafie è quella della promozione e tutela dei diritti umani. Questi non sono un’opzione ideale nella sconfitta del fenomeno mafioso, ma ne sono la via principale”. Con questa prima tesi Flavio Lotti, coordinatore del Tavolo della Pace apre il suo intervento, primo della giornata di lavori di Contromafie. L’attenzione è portata subito al cuore della discussione: dove non esiste legalità non esiste rispetto dei diritti umani, la legalità è invece l’essenza dei diritti dell’uomo, enunciati in molte carte costituzionali e dichiarazioni internazionali, la principale delle quali è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948
La scuola come luogo di promozione sociale: dalla educazione alla legalità
E’ stato un confronto denso e significativo per il mondo della scuola, il tavolo di lavoro proposto da Libera in occasione della seconda edizione di Contromafie. Presso la sede della CGL abbiamo partecipato ad un dibattito capace di stimolare una riflessione sostanziale sul senso dell’educazione alla cittadinanza in un sistema formativo complesso e mutevole. Milena Santerini dell’Università Cattolica di Milano ci ha suggerito alcuni elementi di riflessione per rendere concreto il nostro impegno educativo.
La partecipazione attiva degli studenti a scuola e nell’università: proposte e contenuti
È la promozione di percorsi di partecipazione studentesca, è uno degli strumenti principali per educare alla cittadinanza ed alla legalità. Questo l’argomento principale del lavoro di gruppo “la partecipazione attiva degli studenti a scuola e nell’università”, in cui le testimonianze portate hanno permesso di condividere proposte concrete e buone prassi sviluppate nelle scuole e sui territori.
Università e ricerca nella lotta alle mafie
Il seminario, gestito da Stefania Pellegrini dell’Università di Bologna, ha preso le mosse da un quesito molto importante: come può l’Università contribuire alla diffusione di cultura della cittadinanza? Relatori del seminario sono stati: Nando Dalla Chiesa presidente onorario di Libera; Alessandra Dino dell’Università di Palermo; Anna Maria Campanale dell’Università di Foggia; Ombretta Ingrascì, ricercatrice presso l’Università di Milano; Giuseppe Muti dell’Università di Cassino.
Dalla mafia invisibile al silenzio sulle mafie
«L’informazione deve diventare un cardine dell’azione di Libera». Prende il via con questo punto fermo, dalle parole del direttore di LiberaInformazione Roberto Morrione, il gruppo di lavoro «Dalla mafia invisibile al silenzio sulle mafie: l’informazione tra servizio pubblico e nuovi media». Snocciolando numeri, storie, testimonianze, partendo dall’analisi della situazione italiana, «non certo rosea e per molti versi da stato sudamericano», i lavori si sono chiusi con dieci concrete proposte operative. Il primo, appunto, come ribadito da Morrione è l’assunzione da parte di Libera dell’informazione come base delle proprie azioni, aumentando la forza della rete già esistente, collegando sempre più blog, siti, carta stampata e radio.
Dall’informazione alla cultura antimafia: il ruolo di teatro, cinema, tv e letteratura
Nessun recinto deve ostacolare la libertà di espressione, frutto del confronto tra diversi esponenti della cultura, magistratura, produzioni cinematografica e televisiva, giornalismo. E’ questo il primo assunto che chi decide di gravitare intorno a tali mondi deve sempre tenere a mente, ben espressi da don Luigi Ciotti quando, nel corso del suo intervento di apertura dei lavori di “Contromafie 2009” ha parlato di coerenza tra “pensieri e azioni, fatti pubblici e vita privata”.
Il ritorno della corruzione: analisi del fenomeno e proposte di contrasto
Cosa significa parlare di corruzione in Italia ora, a quasi 20 anni di distanza da Tangentopoli? Ne hanno discusso oggi, all’interno del gruppo di lavoro intitolato “per una politica di legalità”, diversi relatori, coordinati da Roberto Montà (vicepresidente di Avviso Pubblico).
Le buone prassi amministrative e le misure legislative: un confronto tra Regioni
Sono storie di chi la mafia la combatte tutti i giorni. Racconti di amministratori che vivono realtà difficili, dove la mancanza del lavoro diventa parterre di un processo di crescita dei fenomeni mafiosi e dove spesso anche i giovani non sanno sognare e pensare a un futuro diverso. Sono sindaci, assessori, consiglieri, cittadini, non sono certamente eroi ma persone normali che hanno deciso di ribellarsi attraverso le buone prassi amministrative. E proprio quello delle buone prassi e’ stato uno dei temi affrontati in occasione di Contromafie, gli Stati Generali dell’Antimafia organizzato da Libera e alla quale, inoltre, ha partecipato Avviso Pubblico, l’associazione di Enti Locali che si batte per l’affermazione della legalità nelle Pubbliche Amministrazioni e che ne ha curato il seminario.
Lo stato della giustizia in Italia e le ipotesi di riforma
I problemi della giustizia e le risposte della politica, la situazione attuale e gli scenari futuri, prevedibili e desiderabili: è questo il focus de
ll’analisi sullo stato della giustizia in Italia. Il tutor Anna Canepa, membro dell’Associazione Nazionale Magistrati, entra subito nel vivo della questione, riprendendo la rivendicazione, fatta dal Sottosegretario agli Interni Mantovano, del “successo della politica antimafia posta in essere dal Governo, fase iniziale di un circolo virtuoso” e invitando a cominciare l’analisi proprio dalle condizioni attuali della giustizia e dal “modello di società che si prefigura in base alle riforme proposte”.
Dal dolore all’impegno e alla testimonianza
Chiedono giustizia, non certo vendetta. Sono genitori, figli, mogli, mariti, parenti. Tutti hanno in comune la perdita di un caro per mano della violenza mafiosa. Storie differenti, accomunate da un dolore lancinante che ti segue per la vita. Un dolore che è sfociato nella di ricerca giustizia, nella domanda di diritti, nel quotidiano ricordo di storie, spesso dimenticate, e di straordinaria normalità. Morti perché non si sono voluti piegare al sistema di “regole” della malavita. Molti i parenti di vittima di mafia che hanno partecipato alla giornata di riflessione e confronto organizzata da Libera per la Seconda edizione di Contromafie. Riunirsi per dare risposta “alla domanda di giustizia”, proprio come è stato intitolato l’incontro tenuto al Campidolio oggi.
Testimoni di giustizia
E’ una delle aule in cui l’aria è più tesa, non lo nasconde nessuno. Forse perché le aspettative che ruotano intorno a questo seminario di lavoro toccano un nervo scoperto della legislazione italiana e di un aspetto sempre più fondamentale nella lotta alle mafie in questo Paese: i testimoni di giustizia. Il seminario che si è tenuto presso la sala del Consiglio della provincia di Roma, della seconda giornata di lavoro di Contromafie è stato un luogo di incontro e di proposta in cui si sono parlati faccia a faccia, liberamente Testimoni di giustizia, addetti ai lavori, magistrati, avvocati.
Le mafie al tempo della crisi economica e finanziaria (economia sommersa e riciclaggio)
Con la crisi economica si sono aperti nuovi spazi per le mafie? Se i soldi sporchi non avevano odore negli anni della crescita, ora che la crisi economica e finanziaria ha portato vicino al crac le economie dei paesi più ricchi, quei soldi sono diventati addirittura profumati?
Confische, riutilizzo e una nuova economia nei territori liberati dalle mafie
La costruzione di un’economia di libertà e solidarietà deve riguardare l’intero Paese e confrontarsi con l’attuale straordinaria potenzialità economica delle mafie. E’ sempre più assodato infatti che il problema delle mafie non e una questione esclusivamente meridionale, ma un problema che interessa la penisola – si pensi ai dati ultimi delle confische al nord che vedono la lombardia e l’Emilia Romagna salire nelle posizioni per numero di beni sequestrati e confiscati, oppure alle stime di proventi del traffico di stupefacenti nella sola città di Milano con un aumento esponenziale della redditività delle droghe importate dai paesi produttori – e che travalica gli stessi confini degli stati nazionali. Se n’è parlato oggi ampiamente nel seminario sui beni confiscati della seconda giornata di Contromafie a Roma.
Usura e racket nell’era della globalizzazione
Racket e usura, fenomeni differenti che sempre di più evidenziano la stessa matrice: le mafie. Le organizzazioni criminali sono ormai affermati e lungimiranti modelli imprenditoriali, capaci di individuare nuovi mercati, nuove opportunità e di sconvolgere il sistema produttivo del Paese.
Ecomafie, non solo Napoli e Palermo
Navi vecchie, carrette del mare, stipate all’inverosimile di rifiuti tossici. Comprese diverse tonnellate di polveri di marmo, capaci di agevolare l’inabissamento. Uno smaltimento sbrigativo già utilizzato dalla fine degli anni Ottanta, ritornato prepotentemente agli onori della cronaca con il rinvenimento a Cetraro, in Calabria di una nave carica di rifiuti radioattivi. E oggi mentre ad Amantea una manifestazione nazionale chiedeva giustizia e verità sulle “navi a perdere”, a Roma un gruppo di lavoro ha voluto focalizzare sul problema, descrivendone origine e pratiche e mettendone in risalto gli aspetti critici.
Il valore delle politiche sociali per il riscatto dell’ipoteca mafiosa
«La mafia fa una continua guerra con capitali enormi. Bisogna innanzitutto reprimere. Tuttavia è un meccanismo che si perpetua, poiché nonostante si catturino boss mafiosi, questi vengono sostituiti da nuovi. Perciò è necessario bloccare questo processo con efficaci politiche sociali».
Trackback dal tuo sito.