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Pescara, Libera si presenta alla cittadinanza

Di Luca Pantaleo il . Abruzzo

Libera Pescara scende in piazza e si presenta alla cittadinanza, con una festa completamente autoprodotta ed autofinanziata. Nonostante la pioggia, che ha comunque dato tregua nelle ore cruciali, la risposta della città non si è fatta attendere: numerosi sono stati i partecipanti, così come molteplici sono stati gli interventi della stampa locale, che ha riservato (per una volta) una discreta copertura all’evento. D’altronde, l’opinione pubblica locale è attualmente molto sensibile al tema delle infiltrazioni mafiose: non va dimenticato, infatti, che in Abruzzo è in atto la più grande opera di ricostruzione dal dopoguerra, con tutto ciò che comporta sotto il profilo della speculazione affaristica (e quindi di mafie). 

La serata aveva l’obiettivo principale di incentivare la partecipazione attiva, anche attraverso la diffusione del lavoro svolto in questi anni. Libera in Abruzzo, infatti, stenta a decollare dal punto di vista del coinvolgimento della popolazione: da queste parti manca una vera cultura antimafia, il riduzionismo (che spesso si traduce in vero e proprio negazionismo) è sempre di moda, soprattutto tra gli amministratori, e troppe persone tendono ancora a percepire la mafia come un fenomeno lontano, confinato alle quattro tradizionali regioni del Sud. 

La presentazione del coordinamento locale di Libera è stata affidata soprattutto alla forza evocativa delle immagini: i filmati delle giornate della memoria, varie interviste a Don Ciotti, nonché una serie di video realizzati dagli alunni di alcune scuole superiori della regione, frutto di un progetto di educazione alla legalità che Libera Pescara ha realizzato in collaborazione con gli enti locali lo scorso anno scolastico. 

Ma non sono mancati momenti di riflessione e di interazione con il pubblico presente, soprattutto durante la presentazione del dossier Mafie&Monti, che i lettori di Libera Informazione già conoscono bene. A questo riguardo, purtroppo, bisogna registrare che la disinformazione è ancora diffusa. Dal breve ma vivace dibattito che è seguito alla presentazione del dossier, è emerso come molti dei presenti ignorassero avvenimenti di importanza fondamentale per la storia delle mafie in Abruzzo: su tutti, il caso Histonium, per lo più sconosciuto agli astanti. 

Dunque, per Libera in Abruzzo c’è ancora molto da lavorare. Certamente i risultati ottenuti sono di rilievo, e non devono essere sottostimati. Ma il coordinamento locale si sta già preparando ad affrontare le sfide future: in particolare, entro la fine dell’anno è prevista la celebrazione dell’assemblea regionale di Libera, che coinvolgerà tutti coloro che hanno aderito e che aderiranno, persone fisiche e giuridiche. Dopo la crescita sul territorio, insomma, Libera Abruzzo cercherà di dotarsi di un programma e di una struttura propri, con l’obiettivo di continuare a crescere per creare una cultura antimafia forte e radicata nella coscienza degli abruzzesi.

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