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Casal di Principe parte civile in Spartacus 3

Di Tina Cioffo il . Campania



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Il
5 ottobre Casal di Principe siederà in tribunale contro gli imputati
del processo Spartacus 3.  “Saremo parte civile- spiega
Cipriano Cristiano, sindaco del paese- per condannare fermamente la
camorra e dare a tutti i nostri giovani l’esempio concreto di una
scelta di campo ferma e decisa”. “Siamo convinti che si tratti di
un percorso non solo necessario ma anche fondamentale per difendere e
rilanciare il buon nome dei casalesi onesti”, ha aggiunto
Cristiano.

Buon
nome”, che molti dicono essere stato danneggiato dalle
discriminazioni ma che un’attenta visione non può non ritenere
quale prima ed assoluta causa la camorra ed i suoi traffici
affaristici. Quelli che continuano a portare avanti i due latitanti,
che per sfuggire alla cattura si nascondono come topi, Michele
Zagaria di Casapesenna e Antonio Iovine di San Cipriano D’Aversa.
L’incarico è stato affidato al penalista Giuseppe Sparaco.
Contatti sono stati presi con diversi altri avvocati ma molti si sono
detti già impegnati come difensori degli accusati.

L’avvio
del provvedimento – afferma  Cristiano- costerà solo duemila
euro ma siamo chiaramente coscienti che un impegno continuo prevede
anche un costo maggiore”. La decisione era stata presa il 18 marzo
scorso quando, nel nome di Don Peppe Diana, nella palestra dell’Itc
Carli di Casal di Principe, si riunirono 19 sindaci dell’agro
aversano e sottoscrissero l’intenzione di formare un osservatorio
intercomunale sulla camorra, l’istituzione di fondi comunali
destinati al sostegno delle vittime del racket e dell’usura, la
costituzione come parte civile nei processi contro la camorra. Un
passo importante che se non interrotto e non ridotto alla sola sfera
del rilancio di immagine, che pure è necessario ma non sostanziale,
stabilisce una netta linea divisoria tra i cittadini onesti ed i
camorristi sciacalli, vergogna della società.

Il
secondo obiettivo per Cristiano “sarà creare una rete per lo
sviluppo locale che riesca ad incentivare l’occupazione giovanile”.
“Se non riusciamo a dare la giusta alternativa -dice- non possiamo
sperare di combattere la criminalità organizzata”. A costituirsi
parte civile nel processo Spartacus 3, a carico di oltre 110 imputati
accusati appartenere al clan dei Casalesi, anche l’associazione ‘Mò
basta’, che raggruppa associazioni, sindacati e Camera di commercio
impegnato nella lotta per la legalità e lo sviluppo in provincia di
Caserta.

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