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Il branco di Napoli

Di Peppe Ruggiero (da colonnarotta.it) il . Campania

Un branco violento che per rubare un
mp3 manda all’ospedale una coppia di giovani fidanzatini nella centrale
villa comunale. Otto ragazzi che violentano una sedicenne nella
periferia di Scampia. Nella centrale via Caracciolo, rapinatori con
pistole puntate entrano in uno storico ristornate e tengono sotto
ostaggio i clienti. Un mattinale da brividi quello dell’ultima
settimana nel capoluogo partenopeo. Cosa sta succedendo a Napoli?.
Niente di diverso da quello che ormai è ordinaria quotidianità. Una
citta’ che spruzza rabbia da tutte le parti. Violenta e anarchica.
Rassegnata e abbandonata. E diciamola tutta oggi piu’ che mai
invivibile. Ambientalmente e socialmente. Anche se nessuno lo dice.
Meglio guardare ai grandi eventi. Come promuovere la Piedigrotta con il
concerto finale di Elton John che si vocifera costato circa 750mila
euro. E ripetere la solita litania dei progetti in corso, del grande
lavoro svolto, degli investimenti per i lavori pubblici e le grande
opere. Solo che in questa città tutto diventa straordinario. Arrivi
alla stazione centrale e osservi che solo a Napoli i lavori diventano
eterni. Esci dalla stazione e ti accoglie Piazza Garibaldi metafora
perfetta di benvenuto della città. Una casbah a cielo aperto, degrado
totale, sporcizia e smog.

E dove trovi ancora sui marciapiedi turisti che si
fanno incantare e fregare dal gioco delle tre carte. In questi decenni
si è costruito il Centro direzionale. Avrebbe dovuto cambiare l’assetto
urbanistico e sociale di una zona periferica di Napoli. Ma è meglio che
ad una certa ora si evita di attraversarlo. Si è realizzata la Villa
Comunale, sullo sfondo il lungomare da cartolina. Un luogo di
aggregazione nelle intenzioni di chi l’aveva progettato e realizzato. E
proprio li’ nei giorni scorsi alle cinque del pomeriggio si è scatenata
la violenza innaturale del branco contro i due fidanzatini. La loro
colpo di avere un mp3 e ascoltare la musica seduta mano nella mano su
una panchina con davanti il Vesuvio. Le isole pedonali sono diventate
parcheggi per auto o nel migliore dei casi campi di calcetto per i
futuri Lavezzi in erba. E che dire della metropolitana. Ha forse
agevolato in alcune zone di Napoli il traffico cittadino, ma ha reso
infrequentabile la zona alta del Vomero. E’ forse vero che la città
respinge al mittente ogni idea di novità. E la cosa che preoccupa che
sembra che tutto questo non interessi a nessuno. Non interessa alla
politica nazionale, ne a quello locale. Gli amministratori già pensano
alle prossime scadenze elettorali. Giochi di tessere, di equilibri e di
potere. Nessun progetto, nessun programma. Tutto reso piu’ facile da
un’ opposizione inesistente.

E in questo contesto i ragazzi perduti dei quartieri
popolari, del centro come della periferia, tengono in ostaggio una
città. Ti schiaffeggiano quando cammini, ti scippano, ti picchiano solo
per sfogare la loro rabbia. Espressione di miseria e povertà. E come
compagnia hanno la droga. Oggi il branco fa piu’ paura della camorra.
La loro presenza è visibile, la loro violenza la senti sulla pelle. E
ci saranno le solite analisi sul degrado giovanile, sulla carenza di
lavoro, sulla necessità di maggiori politiche sociali. Sulla carenza di
risorse per le forze di polizia. Gli amministratori saranno pronti a
snocciolare la lista degli interventi realizzati e programmati. Gia’
visto. Ieri come oggi. Serve qualcosa di piu’. Napoli è una emergenza
nazionale. Non e’ solo rifiuti. Non è solo traffico. Oggi è una citta’
che non riesce ad essere metropoli. Dove la gente se puo’ preferisce
andar via. Napoli ha perso la sua anima. E nessuno se ne accorge. E
soprattutto nessuno se ne frega.

www.colonnarotta.it

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