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Esperienza Italia – la Carovana

Di Valeria Meta il . Piemonte

Metti trenta ragazzi e undici sere
d’estate; aggiungi l’esigenza di confrontarsi con la memoria delle
pagine scomode o dolorose della storia repubblicana; il tutto condito
con l’evocazione teatrale del referendum istituzionale de ’46, punto
di non ritorno di un’Italia da ricostruire. Il risultato sarà la
carovana di Esperienza Italia, progetto partecipativo realizzato da
Libera in collaborazione con l’associazione Acmos, che dal 2007 mette
a confronto giovani provenienti da ogni angolo della Penisola in un
percorso itinerante il cui obiettivo è restituire storie ai territori
che le hanno viste nascere.

Forti di un equipaggio composto da
trenta ragazzi originari di cinque regioni del Nord – segno che il
lavoro di rete portato avanti negli ultimi due anni ha dato i suoi frutti
– la carovana è partita il 23 luglio da San Sebastiano da Po, vicino
a Torino, dalla cascina sequestrata ai mandanti dell’omicidio del
procuratore Caccia, per un tour di undici tappe in sette regioni. Accanto
all’ormai tradizionale momento della memoria, legato all’esperienza
di Libera sui territori, quest’anno si situa la novità del teatro.
Dall’ascolto al dono, come sottolinea Davide Mattiello che coordina
l’iniziativa: i trenta carovanieri sono infatti altrettanti interpreti
di uno spettacolo che rievoca il 2 giugno 1946, riproponendo scenicamente
il dibattito istituzionale che animò quelle giornate e in seguito al
quale il Paese non sarebbe stato più lo stesso. La messa in scena del
referendum è un modo per ridiscutere l’Italia in quanto tale, a partire
dalla sua unità rifondata attraverso l’elaborazione costituzionale
enucleatasi nel biennio ’46-’48. L’ambizione, continua Mattiello,
è quella di rimettere in questione il patto costituzionale, ponendo
una domanda resa tanto più urgente dalle sconfitte patite dallo Stato
nei confronti delle mafie: quanto più quel patto viene svilito, infatti,
tanto più difficile sarà contrastare efficacemente il fenomeno mafioso
e corruttivo, al punto da lasciar presagire il collasso dell’idea
di Costituzione che del 2 giugno è figlia. Una rievocazione del referendum
– alla quale gli spettatori partecipano attivamente con la votazione
e lo scrutinio che concludono lo spettacolo – è pertanto utile alla
riconsiderazione delle fondamenta sulle quali l’Italia unita poggia
(o dovrebbe poggiare), sfruttando la potenza catartica dello spazio
teatrale per rendere l’urgenza di una questione che in un certo senso
antecede il diritto stesso.

Ulteriore motivo di riflessione è 
inoltre offerto dall’aspetto fortemente performativo che caratterizza
questa singolare esperienza: tanto la performance teatrale quanto il
voto, le foto e le interviste del pubblico vengono infatti immediatamente
caricate sul blog che segue la carovana in tempo reale (http://esperienzaitalia.acmos.net) così da aprire lo spettacolo alla platea
incommensurabile di Internet e che permette a quella che potremmo definire
una teatralità in senso lato di ampliare notevolmente lo spazio pubblico
in cui opera.

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