Ilardo: ”Nel ’94 Provenzano tratto’ con Dell’Utri”
Non fu una sola la trattativa fra la Cupola mafiosa e uomini
delle istituzioni. Due anni dopo il “papello” di Totò Riina, Bernardo
Provenzano ripropose le stesse richieste tramite un contatto nella
nascente Forza Italia, Marcello Dell´Utri. La Procura diretta da
Francesco Messineo ha acquisito al nuovo fascicolo «Trattativa» – di
cui ieri Repubblica ha anticipato l´esistenza – le confidenze fatte dal
boss di Caltanissetta Luigi Ilardo al colonnello Michele Riccio, prima
di essere ucciso. Quelle parole sono per i magistrati la prova che di
trattativa ce ne fu una seconda, altrettanto complessa, altrettanto
piena di figure ancora senza nome.
Ecco cosa disse Ilardo, durante un incontro segreto in provincia di
Messina, nel febbraio 1994: «Circa un mese fa i palermitani hanno
indetto una riunione ristretta con i rappresentanti delle altre
famiglie siciliane». Il colonnello Riccio prendeva appunti: «È stato
deciso – diceva Ilardo – che tutti gli appartenenti alle varie
organizzazioni mafiose del territorio nazionale debbano votare Forza
Italia. I vertici palermitani hanno stabilito un contatto con un
esponente insospettabile dell´entourage di Berlusconi. Questi, in
cambio del loro appoggio, ha garantito normative di legge a favore
degli inquisiti delle varie famiglie nonché future coperture per lo
sviluppo dei nostri interessi economici quali appalti e finanziamenti
statali».
Nel suo rapporto al comando Ros Riccio non scrisse che Ilardo gli aveva
fatto il nome dell´insospettabile politico. «Non mi fidavo dei vertici
del reparto, non mi fidavo di Mario Mori», ha spiegato Riccio ai pm
Nino Di Matteo e Antonio Ingroia. Il nome del politico è adesso
ufficialmente agli atti dell´inchiesta sulla trattativa. Marcello
Dell´Utri, senatore della Repubblica condannato a nove anni per
concorso esterno in associazione mafiosa, in attesa della sentenza
d´appello. L´inchiesta sulla seconda trattativa cerca adesso di
ricostruire i passaggi che mancano fra Provenzano e Dell´Utri. Diceva
Ilardo in un altro incontro con Riccio: «Provenzano ha ottenuto delle
promesse dal nuovo apparato politico che ha vinto le elezioni, in
cambio dei voti ricevuti».
Chi sono i protagonisti della seconda trattativa? I magistrati
avrebbero iscritto nel registro degli indagati alcuni dei mafiosi che
parteciparono all´incontro indetto dai «palermitani», in cui si parlò
delle garanzie offerte dal «contatto». L´ultima clamorosa inchiesta dei
pm di Palermo va oltre le relazioni fra mafia e politica: un pool di
magistrati, di cui fanno parte anche Roberto Scarpinato e Paolo Guido,
sta cercando di dare un nome agli intermediari. Spunti non ne mancano
nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, fra imprenditori e
uomini dei servizi, i cui nomi sono stati archiviati negli anni passati
«per mancanza di riscontri». Questa mattina, il procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso terrà una riunione di coordinamento fra tutti i
magistrati (di Palermo, Caltanissetta, Firenze e Milano) che indagano
sui misteri delle stragi.
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