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Ciancimino: ”Vescovi accreditarono mio padre allo Ior”

Da ANSA il . Sicilia

Le ultime rivelazioni di Massimo Ciancimino, figlio di Vito, durante il talk show andato in onda ieri su Telelombardia.

Milano. Un accreditamento di don Vito Ciancimino presso la banca del
Vaticano “era stato fatto anche da esponenti della Chiesa siciliana”.
Lo ha detto stasera al talk show di Telelombardia su ‘Mafia: le verita’
nascosté il figlio di Vito Ciancimino, Massimo. “Ci sono stati alcuni
vescovi siciliani che accreditarono mio padre presso gli istituti
bancari del Vaticano” ha detto.


ANSA

Ciancimino: “Perché antimafia non sentì mio padre?”

21 luglio 2009
Milano.
“Mi chiedo perché la commissione
antimafia non ha mai voluto ascoltare mio padre Vito, nonostante lui
stesso l’abbia richiesto più volte. In questo senso, ricordo la
frenesia epistolare di mio padre nei confronti di Palazzo San Macuto”.
Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio di Vito, durante un talk show di
Telelombardia. “Comunque, se la Commissione mi chiamerà – ha detto
Massimo Ciancimino – andrò, come vado dovunque mi chiamino per
testimoniare”.

ANSA

Ciancimino: “La gente mi dice ‘ma chi te lo fa fare’?”

21 luglio 2009
Milano.
“Non sono un pentito né aspiro a
entrare in alcun programma di protezione. Ho fatto quello che posso
fare”. Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio del sindaco mafioso di
Palermo Vito Ciancimino, che ha svelato la presenza del famoso
‘papello’, oggetto di trattativa tra cosa nostra e Stato alla base
delle stragi mafiose del 1992. Ciancimino è ospite del talk show
politico di Telelombardia. Ciancimino, rispondendo alle domande di
David Parenzo ha detto di “avere paura: ho paura per quello che
riguarda la mia famiglia, il mio contesto familiare” ha risposto.
Aggiungendo che in tanti, dal suo enturage, continuano a dirgli ‘ma chi
te lo fa fare?’. “Ho detto al pm Ingroia: quando arriviamo a 10 persone
che mi dicono ‘ma chi te lo fa fare?’, significherà un fallimento
completo”.

ANSA

Ciancimino: “Mio cognome eredità pesante”

21 luglio 2009
Milano.
“Non è un’eredità facile, anzi é
molto pesante”. Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio di Vito
Ciancimino, sindaco mafioso di Palermo, durante il talk show politico
di Telelombardia al quale partecipano tra gli altri Gaetano Pecorella
(Pdl), Luigi Li Gotti (Idv), Nando Dalla Chiesa (Pd) e i giornalisti
Peppino Lo Bianco (Ansa), Gianluigi Nuzzi (Panorama) e Giacomo Galeazzi
(La Stampa). “Ho sempre cercato di non dare mai adito a alcun tipo di
situazione che potesse mettermi sotto i riflettori per cose negative –
ha detto Ciancimino -. Io sono stato indiziato di riciclaggio con
l’aggravante del concorso per aver agevolato l’ organizzazione ‘cosa
nostra’, aggravante poi archiviata. Sono stato condannato a 5 anni in
primo grado per riciclaggio e tentativo di estorsione”. Ciancimino
adesso vive sotto scorta dopo che “Nel 2008 – ha detto – sono stato
chiamato a rispondere da magistrati che conducono inchieste sulla
‘trattativa’ tra cosa nostra e Stato”. “Una volta, mentre andavo a
trovare il dottor Falcone per poter parlare con mio padre, allora
detenuto a Roma – ha raccontato Ciancimino – mi disse che i miei guai
sarebbero finiti quando mio padre non ci fosse stato più. Mio padre
commentò questa frase affermando: i tuoi guai cominceranno quando io
non ci sarò più”.

ANSA

Ciancimino: “Procura ha e avrà tutto”

21 luglio 2009
Milano.
“Non trovo opportuno dare notizie
di questo tipo quando c’é attività da parte dei magistrati”. Lo ha
detto Massimo Ciancimino rispondendo, durante un talk ahow su
Telelombardia, al giornalista Giuseppe Lo Bianco (ANSA) che gli ha
chiesto se avesse già depositato il famigerato ‘papello’, il foglietto
sul quale sarebbero scritte le ‘richieste’ di Cosa nostra per far
cessare le stragi mafiose del 1993. “Tutto quello che posso sapere e
che è a mia disposizione é all’esame delle procure preposte
all’indagini – ha detto Ciancimino -. La magistratura ha le carte, ha
tutto e avrà tutto”.

ANSA

Ciancimino: “Incontri Don Vito e Mori iniziati a giugno”

21 luglio 2009
Milano.
“E’ accertato che gli incontri
tra mio padre e il generale Mori avvennero tra giugno e dicembre”. Lo
ha detto Massimo Ciancimino, rispondendo alle domande di Luigi Li Gotti
(Idv) durante il talk show a Telelombardia con il figlio del sindaco
‘don’ Vito Ciancimino. Immediata la risposta di Li Gotti: “Il dato
processuale in base anche all’agenda di Mori collocano la trattativa il
5 agosto. Altre fonti, tra cui De Donno, Brusca e adesso Massimo
Ciancimino, l’hanno collocato prima della strage di via D’Amelio. E’
fondamentale sapere quando è iniziata quella trattativa”.

ANSA

Ciancimino: “Riina vada dai magistrati”

21 luglio 2009
Milano.
Salvatore Riina “vada dai giudici
che stanno indagando e se la magistratura disporrà un confronto non mi
sottrarrò. Ma sarà la magistratura che dopo che Riina ha fornito loro
la sua versione a disporre un confronto”. Lo ha detto Massimo
Ciancimino a Telelombardia, durante il talk show su ‘Mafia: le verita’
nascoste”. A Ciancimino si è poi rivolto l’avvocato Li Gotti, che ha
ricordato che suo padre aveva parlato ai magistrati di un ‘architetto’.
“Lei – ha chiesto Li Gotti a Massimo Ciancimino – ha conoscenze
dell’identità di questo ‘architetto’?”. “Non posso dare queste risposte
– ha detto Ciancimino -, perché sono al vaglio della magistratura”.

ANSA

Ciancimino: “Papà si sentiva responsabile per strage via D’Amelio”

21 luglio 2009
Milano.
“Mio padre mi disse che si sentiva
un po’ responsabile di quello che era successo”. Lo ha detto Massimo
Ciancimino, figlio di don Vito, rispondendo al conduttore di un talk
show su Telelombardia che gli ha chiesto cosa disse Vito Ciancimino
quando gli annunciò la strage di via D’Amelio.

ANSA

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