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Il rapporto ossigeno 2009 consegnato al presidente Napolitano

Di Alberto Spampinato il . Atti e documenti

Sono oltre duecento i giornalisti che
in Italia, fra il 2006 e il 2008, hanno ricevuto minacce e intimidazioni
per la pubblicazione di notizie sulla mafia, sul terrorismo o su episodi
di estremismo politico. Una decina di loro vivono sotto scorta. I dati
sono contenuti nel Rapporto 2009 di “Ossigeno”, l’osservatorio
della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta
e le notizie oscurate in Italia con la violenza. Il Rapporto è stato
consegnato oggi al Quirinale al presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, durante la cerimonia del Ventaglio, dal presidente e dal
segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto
Natale e Franco Siddi, dal segretario dell’Ordine nazionale dei Giornalisti,
Enzo Iacopino, e dal giornalista Alberto Spampinato, consigliere nazionale
della FNSI e direttore del progetto Ossigeno. Era presente Arnaldo
Capezzuto, il cronista di Napoli che ha denunciato alla magistratura
e fatto condannare i boss di Forcella che lo avevano minacciato per
impedirgli di pubblicare alcuni retroscena dell’omicidio della giovanissima
Annalisa Durante.  

Il Rapporto Ossigeno 2009, pubblicato
sulla rivista “Problemi dell’Informazione” (Il Mulino), da oggi
è integralmente disponibile sui siti ufficiali della FNSI e dell’Ordine
dei Giornalisti, e su numerosi altri che condividono il progetto. Il
Rapporto contiene tre reportages in Sicilia, Calabria e Campania
fra i cronisti più esposti; analizza la dinamica dell’isolamento
del giornalista che non osserva le regole non scritte della “prudenza”;
elenca 52 episodi di minacce e intimidazioni  registrati nel 2006-2008
sui giornali o segnalati da attestazioni di solidarietà. I casi di
minacce e intimidazioni individuali sono 43, altri nove riguardano intere
redazioni (Secolo XIX, Telegenova, Chi l’ha visto?, Corriere di Livorno,
Famiglia Cristiana, Avvenire) con oltre cento giornalisti. A questi,
secondo il Rapporto, bisogna aggiungere le centinaia di giornalisti
italiani che non hanno avuto neppure la forza di denunciare la violenza.  

   Fra gli episodi segnalati
nel Rapporto, il più grave è l’attentato al cronista dell’Ansa
di Palermo Lirio Abate, sventato all’ultimo momento il 4 settembre
2007. Il Rapporto elenca sedici aggressioni fisiche, tre minacce in
sede processuale (a Rosaria Capacchione, Roberto Saviano, Lirio Abbate),
otto danneggiamenti all’abitazione o all’automobile, diciassette
minacce telefoniche o con lettere anonime. Il Rapporto include nei 52
episodi di intimidazione 15 perquisizioni giudiziarie giudicate particolarmente
invasive, eseguite nelle abitazioni e nelle redazioni di  cronisti
che avevano appena pubblicato notizie di grandissimo rilievo per l’opinione
pubblica.

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