Strage di via D’Amelio.
“Vogliamo giustizia”
“Non scriva commemorazione, saremo in piazza per chiedere giustizia, giustizia”. Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, magistrato ucciso da cosa nostra 17 anni fa( insieme con la scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina) racconta la tre giorni di iniziative che si concluderanno domenica 19 luglio. Voglia e sete di giustizia. “ In piazza saremo con agende rosse, se arriveranno politici le leveremo contro, quell’agenda è simbolo principale della giustizia mancata. Per la sparizione dell’agenda rossa di Paolo Borsellino non si è tenuto un processo. Questa volta c’erano anche prove fotografiche. E, invece, nulla. Come è capitato per i processi ai mandanti occulti che sono stati fermati”.
Sono giorni importanti per riaprire l’armadio della vergogna, riannodare il filo e capire cosa successe negli anni delle stragi, la trattativa stato-mafia, il papello che la mafia ha consegnato allo stato con le richieste da soddisfare. Un papello tornato di attualità perché Massimo Ciancimino, il figlio di Don Vito( ex sindaco di Palermo, condannato per mafia) ha promesso ai magistrati di consegnarlo ‘lo tengo in un luogo sicuro’. Ciancimino ha anche rimarcato che “ nel 2005 fu perquisita la mia abitazione, ma la cassaforte dove c’era il papello non fu aperta”. Una mancata perquisizione che ricorda quella mancata al covo di Totò Riina poi ripulito dagli uomini di Cosa Nostra.
Ascolta la terza parte dell’intervista ( Le rivelazioni di Massimo Ciancimino, il papello)
Ascolta la quinta parte ( Le iniziative e la manifestazione per chiedere verità e giustizia)
Fonte: Articolo21.info
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