Mafia: legale Ciancimino denuncia incursione nel suo studio
“Non ho nessun elemento per ricondurre l”incursioné dei ladri nel mio
studio legale, avvenuta ieri, con la ricerca del cosiddetto ‘papello’
di cui parla Massimo Ciancimino”. Così Francesca Russo, uno degli
avvocati di Ciancimino jr, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo,
Vito, commenta la notizia del Corriere della sera, secondo la quale due
ladri, travestiti da zingari, avrebbero forzato la porta dello studio
legale per dare la caccia al “papello”. Il documento che conterrebbe la
trattativa tra lo Stato e Cosa nostra, voluta dal capomafia Salvatore
Riina in cambio dell’abolizione del carcere duro. I due non avrebbero
però portato via nulla, compresi soldi e pc. L’avvocato, che ha
denunciato l’episodio, era in quelle ore al palazzo di Giustizia
assieme a Massimo Ciancimino che si era presentato davanti agli uffici
della procura di Palermo per consegnare ai magistrati alcuni documenti,
tra i quali tre lettere di cui non si conosce il contenuto. La
trattativa tra Stato e mafia avrebbe accelerato la strage di via
D’Amelio, in cui morì il magistrato Paolo Borsellino e la sua scorta.
Per capire questa vicenda si dovrebbe comunque acquisire il “papello”
che Ciancimino jr aveva promesso di portare in tribunale. Poi la
misteriosa incursione di ieri, simile a quella avvenuta a Bologna,
nell’abitazione di Ciancimino jr., dove scomparve solo un fascicolo
giudiziario.
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