Sequestrati tutti i beni di Donato “lu zingaru”
La prima sezione penale del Tribunale di Brindisi ha
disposto il sequestro anticipato, ai fini della confisca, dei beni di
Cosimo Raffaele Greco, di anni 33, e della sorella Anna Maria, di anni
29, eredi di Donato Greco, detto «Lu zingaru». La decisione del
Tribunale è giunta su richiesta del Pubblico Ministero, emessa la
scorsa settimana sulla scorta delle indagini svolte dalla Questura di
Brindisi. Cosimo Raffaele Greco e Anna Maria Greco, sono figli ed eredi
di Donato, deceduto il 16 marzo dello scorso anno. Nella vicenda sono
rimasti coinvolti, loro malgrado, anche coloro che hanno acquistato
alcuni beni pagando regolarmente con propri risparmi.
Costoro saranno chiamati a giustificare i loro
rapporti con la persona soggetta a questa misura. Per loro fortuna,
tuttavia, la legge prevede alcune garanzie a cui fare riferimento per
venire fuori da questa complessa vicenda. Il Tribunale di Brindisi ha
emesso il provvedimento in applicazione della legge antimafia, la
numero 575 del 1965, legge che regolamenta tutte le modalità di
sequestro e di confisca dei beni se questi non sono giustificati dal
tenore di vita e dalle risorse che uno possiede. Il patrimonio di
Donato Greco è stato stimato in 3 milioni 800 mila euro circa. Una
cifra davvero consistente, un patrimonio costituito da numerosissimi
immobili e da notevoli disponibilità finanziarie. Nell’estratto emesso
dal Tribunale di Brindisi ci sarebbero quattro pagine di immobili,
oltre ad autovetture, azioni bancarie, ecc. Insomma un patrimonio
ingente del quale si discuterà il prossimo 5 agosto quando le parti
interessate potranno far valere le proprie ragioni. Dalle indagini
svolte dalla questura di Brindisi è emerso come Donato Greco il 19
dicembre 2007, irrevocabile il 21 maggio 2008, fu condannato alla pena
di quattro anni e sei mesi di reclusione per tentata estorsione
continuata e violenza sessuale, con declaratoria di estinzione del
reato di usura, pienamente provato, per prescrizione per i fatti
successivi al 1995. Fu anche denunciato per tentata estorsione in danno
di Giancarlo Pignataro che, in una deposizione resa nel febbraio 2008,
fece esplicito riferimento ai legami di Donato Greco con ambienti
malavitosi organizzati e, in particolare con Domenica Biondi, moglie di
Pino Rogoli.
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