Processo Mercadante: chieste pene durissime
Il pm Nino Di Matteo ha chiesto 14 anni di carcere per l’ex
deputato regionale di Forza Italia e radiologo Giovanni Mercadante a
fronte dell’accusa di partecipazione mafiosa e, per il medesimo reato,
16 anni per Antonino Cinà.
Pene durissime quelle avanzate oggi in aula, a Palermo, dal sostituto
procuratore antimafia. E giustificate dal fatto, ha spiegato lo stesso
pubblico ministero, che in questi, come in molti altri casi, i
partecipanti all’associazione mafiosa rivestono ruoli più importanti
rispetto agli affiliati stessi.
Gravissimo e intraneo, secondo Di Matteo, è infatti il ruolo dei due
professionisti nel favorire l’associazione in diversi progetti
criminosi e particolarmente vicini al boss Nino Rotolo.
Mercadante era anche nelle grazie di Bernardo Provenzano che lo
considerava a sua completa disposizione. Per questo suo legame aveva
fortemente ripreso l’odierno pentito Antonino Giuffré che per
rivolgersi al medico aveva fatto ricorso al tramite di Giovanni
Marcianò rammentandogli che Mercadante era Cosa Nostra.
Al termine dell’udienza ha preso la parola l’imputato Cinà per
puntualizzare i suoi rapporti di apprezzamento e di stima professionale
per Mercadante al quale si rivolgeva, a suo dire, solo in qualità di
medico.
Due anni di carcere per favoreggiamento sono stati chiesti inoltre per
i commercianti che non hanno voluto denunciare i propri estorsori, 9
invece per Bernardo Provenzano e l’ex consigliere di circoscrizione di
Fi Marcello Parisi e 16 per il boss Lorenzo Di Maggio.
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