A Casalnuovo la rivolta degli abusivi
Un
arresto, una denuncia e l’avvio della demolizione di uno degli edifici
da abbattere a Casalnuovo, in provincia di Napoli. Si è conclusa così
la giornata degli abitanti di un quartiere interamente abusivo,
costruito su terreni agricoli e posto sotto sequestro agli inizi del
2007
Un
arresto, una denuncia e l’avvio della demolizione di uno degli edifici
da abbattere a Casalnuovo, in provincia di Napoli. Si è conclusa così
la giornata degli abitanti di un quartiere interamente abusivo,
costruito su terreni agricoli e posto sotto sequestro agli inizi del
2007. Una giornata tormentata, iniziata all’alba di ieri, quando alcuni
abitanti sono scesi in strada bloccando la via d’accesso alle case. Due
giorni fa era arrivata la notifica: le demolizioni sarebbero riprese
ieri. Sullo sfondo circa 500 appartamenti, palazzine tra i due e i tre
piani, alcune abitate, altre in corso di rifinitura, con i lavori fermi
al 2007. Abitazioni acquistate, in alcuni casi, in buona fede da
persone che, quindi, sono state truffate. Hanno cercato di impedire
l’accesso alle gru demolitrici disponendo un camion con le ruote
sgonfie, in mezzo alla strada. Per rimuoverlo è intervenuta un’autogru
dei Vigili del fuoco, che, però, è stata presa d’assalto dagli abitanti.
Davanti, nel tentativo di fermare la polizia si è creato un cordone,
formato prevalentemente da donne e bambini. Parole grosse e spinte
prima, poi la reazione di uno dei manifestanti contro un poliziotto ed
è partita la carica. L’uomo, Salvatore Ascione, 23 anni, è stato
arrestato con l’accusa di aggressione, violenza, lesione e ingiurie
contro pubblico ufficiale, mentre un altro di 28 anni è stato
denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale. “È scattato quando ha
visto che la polizia si avvicinava alla moglie che è incinta – dice
Domenico Cavagnuoli, tra i manifestanti – è un ragazzo, ha avuto una
reazione istintiva per difendere la sua famiglia”. Il poliziotto
aggredito, un funzionario del Commissariato di Afragola, ha riportato
lesioni ed escoriazioni al viso e a un occhio con una prognosi di 7
giorni.
“Non siamo abusivi, siamo vittime – racconta – siamo stati truffati.
Abbiamo anche la pubblica illuminazione, alcuni di noi hanno la
residenza e il Comune ha preteso il pagamento di Ici e Tarsu”. In
molti, raccontano i manifestanti, avevano avviato le procedure per il
condono, affidandosi a un uomo che poi è sparito dopo aver intascato i
soldi. “Alcuni avevano pagato in contanti – afferma Cavagnuoli – altri
tramite conto corrente. Solo dopo abbiamo saputo che le pratiche per i
condoni non erano state accolte perché ci hanno detto che erano state
presentate in ritardo rispetto ai termini previsti”.
La vicenda del quartiere abusivo di Casalnuovo ha inizio nel 2007,
quando tutto viene posto sotto sequestro. Le demolizioni per alcuni
edifici erano partite, non senza proteste, nel giugno dello stesso anno.
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