“Strade e piazze antimafia”
Cento blitz in contemporanea in tutt’Italia

Battesimo
ufficiale a Reggio Calabria per la seconda edizione della Lunga
Marcia della Memoria, la manifestazione promossa dall’associazione
daSud e dedicata quest’anno alle “Strade e piazze antimafia”. A
dare il via la cantante,
insieme a daSud e alla Cgil di Reggio, che ospita anche quest’anno
l’evento nell’ambito della Festa del Lavoro. Sono
qui per mettermi in gioco – ha dichiarato Marina Rei – perché
sono convinta che la cultura è di grande importanza e noi artisti
possiamo fare molto per combattere le mafie. Mio padre è nato a
Napoli e mio nonno in Sicilia, ecco perché questa è per me
un’occasione importante per confrontarmi con chi vive tutti i
giorni in queste terre. Voglio fare la mia parte e dico: produciamo
arte e non guerre. 

Prima
di salire sul palco, Marina Rei ha deciso di “adottare” una delle
vittime della ‘ndrangheta: si tratta di Raffaella
Scordo,
insegnante di Ardore, in provincia di Reggio Calabria. È stata
uccisa a martellate nel luglio del 1990 perché ha opposto resistenza
durante un tentativo di rapimento, in piena stagione dei sequestri in
Aspromonte. Ma saranno tantissime le storie richiamate alla memoria
con la campagna “Strade
e Piazze dell’antimafia”: domani alle ore 12 (da Roma a Milano,
da Pescara a Pisa e Palermo) il via ai blitz in decine di città con
le intitolazioni simboliche dei luoghi della vita urbana, insieme ad
associazioni, movimenti, artisti e semplici cittadini. Un
semplice gesto dal significato profondo – spiega Danilo Chirico
dell’associazione daSud – per ridare memoria al nostro Paese, per
rendere omaggio a quegli uomini e a quelle donne che hanno pagato con
la vita il loro no alle cosche.
Tutte le foto delle intitolazioni saranno on line in tempo reale sul
sito www.dasud.it,
per costruire un nuovo mosaico della memoria. E la campagna
proseguirà in tutta Italia con iniziative e spettacoli di impegno
civile (a Reggio Calabria è in calendario in serata una maratona
teatrale con incursioni musicali), un modo per fare memoria con la
cultura.

La
Lunga Marcia ha voluto ricordare anche l’impegno e il sacrifico
della giornalista Ilaria Alpi, uccisa in Somalia il 20 marzo ‘94
insieme al cameraman Milan Hrovatin. Una vicenda che rimanda agli
affari sporchi della ‘ndrangheta, alle navi cariche di rifiuti
tossici affondate nelle acque calabresi. E dal gemellaggio tra
l’associazione daSud e il Premio Ilaria Alpi è nata l’idea di
intitolare un luogo simbolo di Reggio Calabria alla cronista romana. Prosegue
così la collaborazione tra le due associazioni – aggiunge Danilo
Chirico – dopo l’ultima edizione del Premio che ha visto daSud in
prima fila, finalista con il documentario “Colori d’agave”,
dedicato alla prima edizione della manifestazione.