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Contromafie, gli impegni del passato e lo sguardo al futuro

Di Stefano Fantino il . Atti e documenti

La funzione politica non va
solamente delegata agli organi di partito, ma deve essere una prerogativa
della società civile in quanto tale. Durante l’assemblea nazionale
di Libera lo ha ribadito più volte don Ciotti. E proprio da questo
concetto parte l’intervento di Lorenzo Frigerio, non solo referente
lombardo di Libera, ma responsabile dell’organizzazione di Contromafie,
gli stati generali dell’antimafia  che proprio dalla volontà e
dalla esigenza di esercitare una funzione politica vogliono ripartire.

Dalla prima edizione sono trascorsi
tre anni e successe molte cose. Da quell’assemblea erano uscite delle
proposte che solo parzialmente hanno trovato uno sbocco istituzionale.
Da qui bisogna ripartire. Da quanto si era messo su carta, per vedere
cosa è stato fatto, chi ha promesso e chi ha anche mantenuto. E soprattutto
discutere e creare alternative. Non un convengo, ma un modo di confrontarsi
e proporre. E far sentire anche alla politica queste proposte, perché
realizzare comunità alternative alle mafie è semplicemente, sottolinea
Frigerio, «realizzare le comunità volute dalla Costituzione Italiana». 

Significativo sarà aprire
quindi due conti: uno col passato, verificando anche come le istituzioni
abbiano raccolto o meno le proposte di Contromafie. E uno col futuro
aprendo altre strade. Sarà dunque necessario sentire le motivazioni
e le spiegazioni riguardanti la nascita di una agenzia unica per i beni
confiscati, come ripartire invece per nuovi territori o andare più
in profondità su terreni che invece hanno visto la collaborazione.
Ad esempio l’informazione, terreno tuttora minato ma dove l’impegno
preso, da Libera e non solo, di far nascere un osservatorio, è stato
rispettato. 

Sarà utile, continua
Frigerio, «il confronto con altre realtà nazionali, pur consci
dello straordinario operato di Libera, esperienza unica e duratura di
associazione antimafia»: perché in tre anni tanto è cambiato
e la sfida vera di questa edizione sarà non di riprendere storicamente
decenni di antimafia ma lavorare a stretto contatto con l’attualità.  

La struttura sarà dunque
quella del Contro e del Per: analizzare e proporre. I tre giorni che
andranno dal 23 al 25 ottobre, vedranno un lavoro di vari gruppi più
puntato sul dibattito con la riduzione delle relazioni, per investigare
meglio il lavoro propositivo di chi vorrà partecipare. Per rivendicare
ancora una voltà quella volontà politica, apartitica, ma politica
che sta alla base di ogni società che voglia dirsi civile. «Delegare
e basta non è la scelta giusta, dobbiamo sentirci parte del processo
politico in quanto società e non vivere nell’ombra dell’azione partitica».
Così Frigerio sintetizza il senso di un lavoro che a ottobre vorrà,
nuovamente, dare un contributo netto alla lotta per la legalità in
Italia. Con molti contro, ma soprattuto con tantissimi PRO.

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