Il prefetto non chiarisce e svela che i controlli non sono completi
Una conferenza orsatti.info/archives/tag/stampa” class=”st_tag internal_tag” rel=”tag” title=”Post marcati con stampa”>stampa irrituale e che rischia di tramutarsi in un clamoroso boomerang per il governo. A indirla è il prefetto Franco Gabrielli, con lo scopo dichiarato di «chiarire» il contenuto di alcune notizie pubblicate su la Repubblica
in cui si parlava con dovizia di particolari di appalti assegnati a
ditte di «amici degli amici». Solo che il risultato, alla fine, è stato
quello di confermare il contenuto delle notizie giornalistiche, che tra
l’altro erano già state pubblicate la settimana scorsa proprio su
Terra. E così il prefetto, che ha aggiunto altri particolari sulla
gestione degli appalti, invece di dissolvere le prime timide ombre è
finito a far aumentare le domande. Ha sostenuto, infatti, che i
controlli sulle ditte sono in atto, che tutto è trasparente nonostante
i tempi stretti dettati dall’emergenza della ricostruzione e che presto
saranno resi noti gli esiti. «Comunque su 426 milioni di euro appaltati
– ha sostenuto il prefetto Gabrielli – i lavori eseguiti dalla Impresa
Di Marco ammontano a soli 128mila euro». Ma
dichiara anche che a essere state controllate, finora, sono solo le
imprese che si sono aggiudicate gli appalti, mentre sulle ditte “mandanti”
che hanno risposto in “Associazione temporanea d’impresa” i controlli,
di fatto, devono ancora essere eseguiti. «In ogni caso per i controlli
sugli appalti – ha sostenuto il prefetto – stiamo applicando la
normativa vigente in tema di certificazione antimafia. In ogni caso, il
contratto sarà firmato e i lavori pagati solo dopo aver superato tutti
i controlli».
Il prefetto si è trovato in difficoltà proprio sulla
scarsa trasparenza nei lavori di ricostruzione. «Sui cantieri non
esiste il cartello con i nomi di progettisti ed esecutori dei lavori,
mentre in quello di Bazzano il precedente cartello in cui figurava
anche l’Impresa Di Marco è stato
sostituito alcuni giorni fa – chiede diretto un giornalista -. Eppure
la loro esposizione in qualsiasi cantiere è un obbligo di legge». A
questa domanda il prefetto risponde solo che si farà una verifica. La
risposta non soddisfa nessuno e si chiede insistentemente perché non si
riescono a conoscere i nomi delle ditte che effettivamente stanno
eseguendo i lavori non solo per l’emergenza e la ricostruzione ma anche
per il G8.
Le risposte sono vaghe, si rimanda a vari siti e a vari soggetti
istituzionali. Stretto all’angolo, il prefetto ammette che la
Protezione civile è l’unico committente per tutti i lavori, annunciando
inoltre che i controlli sui contratti e sui subappalti stanno avvenendo
a lavori in esecuzione e che i contratti, relativi ad esempio alla Di
Marco, non sono stati ancora firmati.
Magia dell’emergenza.
da Terra, 30 giugno 2009
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