NEWS

Il Momart a fumetti

Di Felice Blasi* il . Puglia

Si
è concluso domenica a Roma il festival «Crack! Fumetti dirompenti»,
dove sono state presentate trenta tavole realizzate da vignettisti
pugliesi per raccontare la storia del Momart di Adelfia, centro
culturale per la promozione della creatività, ex discoteca sequestrata
al clan dei Palermiti nell’ottobre 2007 e affidata dalla Regione Puglia
al teatro Kismet e all’associazione «Libera».

Don Luigi Ciotti, presidente di «Libera», dichiara al Corriere del
Mezzogiorno: «È significativo che le trenta tavole presentate a “Crack!
Fumetti dirompenti” raccontino con disegni graffianti e paradossali la
bella vicenda di una discoteca confiscata a un clan mafioso in
provincia di Bari. Ora quello spazio si chiama “Momart -Motore
Meridiano per le Arti”, un laboratorio per la creatività giovanile, ma
anche officina di cambiamento. Perché dove c’è arte c’è libera
espressione, ci sono persone che cercano e si mettono in gioco, che non
accettano di svendere vita e dignità al ricatto delle mafie».

È stata una scelta opportuna quella di ricorrere allo strumento delle vignette satiriche:
«Le mafie – dice a questo proposito don Ciotti – si nutrono di silenzio
e di omertà, di rassegnazione e d’indifferenza. Le mafie chiedono
sguardi stretti e distratti, si giovano di stereotipi e di frasi fatte,
prediligono la superficialità e il luogo comune. Le mafie, tra i primi
a capirlo fu Peppino Impastato, detestano la satira. Quando nasce da
una mano svelta e da un cervello connesso al cuore, la satira
scompagina lo schema della prevaricazione, fa vedere la realtà da
un’angolazione nuova, mette in ridicolo l’ipocrisia e il servilismo
delle coscienze. Ci sbatte in faccia ingiustizie e illegalità che
troppi fingono di non vedere. Ecco allora che anche una vignetta, non
meno di altre espressioni artistiche, come un libro, un film, un’opera
teatrale, può alimentare la presa di coscienza, stimolare alla
responsabilità ».

Il direttore artistico del teatro Kismet, Roberto Ricco, spiega il
senso di tutto il progetto Momart: «Noi cercheremo di dimostrare che
questo luogo può sopravvivere, aprendo anche un bar, un pub, facendolo
vivere in modo molto diverso da prima. Al centro ci sarà il
collegamento con la realtà creativa
pugliese. Con l’assessore Guglielmo Minervini abbiamo creduto nei
progetti regionali sulla creatività giovanile di “Bollenti spiriti” e
“Principi attivi”, e pensiamo che il Momart possa accompagnarli,
rafforzando le reti e i meccanismi professionali alla base
dell’evoluzione della creatività in senso imprenditoriale.
Oggi un giovane pugliese che intraprende la strada del teatro, della
musica, delle arti visive, è costretto prima o poi ad andare fuori. Noi
metteremo insieme quelle realtà che si occupano di organizzazione della
cultura e non solo di creazione».

Poi c’è la scommessa della legalità. «È possibile – continua Ricco –
educare alla legalità con mezzi che non siano quelli consueti della
pubblicità progresso. Crediamo nel diretto coinvolgimento dei giovani
nella
produzione di idee che nascano dal basso, in collaborazione con artisti
esperti e conosciuti. Sono convinto che sulla legalità si lanciano
troppi messaggi dall’alto. Quello che abbiamo capito è che, se ci
avviciniamo e cerchiamo di capire pariteticamente i problemi e le
domande della gente, prima di arrivare con le nostre risposte, si trova
attenzione e disponibilità a dialogare. Siamo in una terra dove c’è
troppa spettacolarizzazione ed eventismo, e non si riflette abbastanza
sui meccanismi per costruire un pubblico
e una società».

Sabrina Cocco e Michi De Palo hanno coordinato tutto il progetto Momart
nell’ultimo anno, organizzando gli incontri con i musicisti, gli
artisti visivi e della danza, e con le associazioni e le scuole di
Adelfia, «trovando una partecipazione davvero sorprendente, con una
voglia di fare e di mettersi in gioco assolutamente incondizionata»,
dice Sabrina Cocco.

Alessandro Cobianchi, referente di «Libera» a Bari, aggiunge: «dopo la
grande manifestazione del 15 marzo 2008, giornata della memoria e
dell’impegno per le vittime della mafia, esiste in Puglia uno slancio
di partecipazione contro la lotta alla criminalità. A Bari si è
costituito un coordinamento allargato di “Libera” che coinvolge scuole,
associazioni e cittadini. La sede, inaugurata il 26 maggio scorso, è un
bene confiscato in strada Amendoni, di fronte alla piazzetta dove fu
assassinato Michele Fazio. Un luogo simbolico che sarà aperto
all’educazione alla cittadinanza responsabile. E in questi giorni a
Bari altri 19 beni confiscati saranno assegnati per attività
simili».

*dal Corriere del Mezzogiorno

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link