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Ponteranica (BG): via Impastato dalla biblioteca

Di Lorenzo Frigerio il . Lombardia

È bastata
soltanto una intervista, rilasciata all’Eco di Bergamo ancora prima
del giuramento e dell’insediamento ufficiale della nuova giunta, perché
si scatenasse la bufera sulle dichiarazioni del nuovo sindaco di Ponteranica,
paese alle porte di Bergamo.

Cristiano Aldegani,
esponente della Lega Nord vince qualche settimana fa al primo turno;
con il 58% dei consensi, frutto anche dell’alleanza con il PDL e l’associazione
Vivi Ponteranica, strappa al centrosinistra – che si ferma al 42%
dei voti – una delle sue roccaforti storiche dove governava da vent’anni.
Nell’intervista all’Eco, oltre alla soddisfazione per il risultato
ottenuto, Aldegani lascia trapelare alcune delle prossime mosse della
nuova compagine amministrativa: il risanamento dei conti del comune,
il blocco di alcune opere pubbliche ritenute non necessarie, il risanamento
del centro storico. Al termine, quasi di passaggio e anche inspiegabilmente
ad una prima lettura, il neo sindaco manifesta l’intenzione di cambiare
nome alla locale biblioteca, intestata nel maggio 2008 alla memoria
di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il lontano 9 maggio 1978.

Dichiara Aldegani:
“Non ho nulla contro Impastato, ma preferiamo, con le strutture del
territorio, rendere memoria a una personalità
che ha contribuito ad accrescere il prestigio di Ponteranica”
.
La personalità in questione è Padre Giancarlo Baggi, cultore di storia
locale, deceduto nel 2000 e residente per molti anni della sua vita
di religioso e storico nella comunità dei sacramentini di Valbona a
Ponteranica.

Cittadini e
associazioni, partiti politici leggono interrogandosi; molti sono stupiti
del fatto che si possano confondere così scelte e vite diverse, che
non ha senso contrapporre. Iniziano così a prendere corpo le prime
contestazioni, che non tardano poi a prendere le vie ufficiali.

La prima a
prendere carta e penna per scrivere all’Eco di Bergamo, è Gabriella
Cremaschi, assessore alla cultura nella precedente amministrazione e
tra le fautrice della intitolazione della biblioteca locale a Impastato,
che spiega l’intenzione sottesa alla scelta di fare memoria di una
vittima di mafia: “Intitolare la biblioteca del nostro paese a
Peppino Impastato ha significato assumere pubblicamente un ulteriore
compito: la biblioteca deve diventare presidio di democrazia, cittadinanza
e legalità, deve diffondere cultura di pace, deve contribuire alla
lotta contro tutte le mafie attraverso la formazione, l’informazione,
lo scambio e il dialogo”.

Anche le associazioni
antimafia restano colpite dalla dichiarazioni di Aldegani ma, anziché
scrivere ai giornali e sollevare ulteriori polveroni che non favorirebbero
un dialogo, che si annuncia già difficile, preferiscono interpellare
direttamente il sindaco.

La lettera
di Libera e Casa Memoria di Cinisi è firmata anche dal fratello di
Peppino, Giovanni Impastato, che solo per un problema personale all’ultimo
momento non riuscì nel maggio del 2008 a prendere parte alla cerimonia
di inaugurazione. Tra i diversi passaggi della missiva questo sembra
il più rilevante perché rivolto direttamente al sindaco: “L’intenzione
da Lei annunciata di rimuovere l’intitolazione della Biblioteca Civica
alla memoria di Peppino ci colpisce, ci indigna e ci addolora, perché
la battaglia contro le mafie e per i diritti sanciti dalla Costituzione
non ha confini geografici e perché
il significativo gesto di intitolare un luogo di cultura come una biblioteca
a chi si è battuto contro la violenza proprio con le armi della cultura
e dell’informazione dovrebbe essere condiviso, ben oltre le divisioni
politiche”
.

Quanto alla
necessità manifestata di ricordare Padre Baggi, le associazioni antimafia,
senza entrare in polemica si limitano ad osservare che ci saranno sicuramente
altre occasioni per fare degno ricordo della meritoria opera del sacerdote
sacramentino, mentre la scelta annunciata non è la migliore: “Fare
spazio al Padre Baggi togliendolo a Peppino Impastato non ci sembra
rispettoso né della memoria del primo, né
tantomeno di quella del secondo”
.

La missiva
indirizzata al sindaco di Ponteranica si chiude con l’invito a rivedere
la propria posizione e la contestuale richiesta urgente di un incontro,
al quale ha annunciato la sua presenza Giovanni Impastato, perché si
possano chiarire ulteriormente le ragioni reciproche.

Nelle prossime
ore è quindi attesa una decisione da parte del sindaco Aldegani che,
di fronte alle infuocate polemiche, sembra ora voler gettare acqua sul
fuoco, con una nuova dichiarazione resa alla stampa locale: “Se
Libera mi chiede un incontro avrò
il piacere di conoscerne i referenti e discutere con loro le ragioni
di un cambio che di certo non assume le caratteristiche dell’urgenza.
Sono altri i problemi in paese. Comunque ribadisco che non c’è
nessuna ragione politica che supporta il cambio. Vogliamo solo dare
risalto a un eccellente personaggio del territorio come
è stato padre Baggi”
.

In attesa degli
sviluppi, Vanni Cassis, referente di Libera Bergamo, annuncia la volontà
precisa di non lasciare cadere la vicenda nel dimenticatoio, promuovendo
tutte le iniziative di tutela della memoria di Peppino opportune e/o
necessarie e ribadisce l’assoluta incomprensione per una scelta annunciata
che non sembra tener conto del valore di quanti hanno dato la vita per
contrastare un fenomeno che riguarda l’Italia intera e non deve diventare
ostaggio di baruffe politiche.

Ci si augura
quindi che la logica e il buon senso prevalgano alla fine e si possa
rispettare con coerenza la memoria di quanti hanno perso la propria
vita per contrastare le mafie e affermare i diritti costituzionali.
Un rispetto e una coerenza necessarie tanto più se non si vuole cancellare
una scelta importante quale quella presa un anno fa, solo perché c’è
stato un cambiamento di guida politica in comune.

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