Mafia: Grasso, legge intercettazioni va rivista
La nuova legge sulle intercettazioni ”rende difficile l’uso di uno
strumento fondamentale per la lotta a certe forme di criminalita’
organizzata”.
E’ questo uno dei passaggi dell’intervista del procuratore nazionale
antimafia, Pietro Grasso, al Corriere della Sera Magazine che sara’ in
edicola da giovedi’ 11 giugno e anticipata oggi. Grasso, tra l’altro,
si e’ detto contrario ”alla separazione delle carriere tra giudici e
magistrati” perche’ ”comportarsi bene e’ un problema di coscienza”.
Nell’intervista il procuratore lamenta l’azione dei ministeri della
Giustizia e dell’Economia che prevede il blocco delle password con le
quali le procure potevano avere notizie dell’esistenza dei conti
bancari della malavita organizzata: ”Senza quelle password – ha detto
– l’acquisizione dei dati e’ molto rallentata”. Tra le anticipazioni
dell’intervista, anche il passaggio che riguarda l’assassinio di
Falcone: ”sul movente e sui mandanti il quadro non e’ completo. Credo
ci fosse qualcun altro, oltre a Cosa nostra, ad avere interesse per la
morte di Falcone”. Infine i rapporti tra politica e cosche: ”per
perseguirli bisogna avere buone probabilita’ sull’esito del processo,
altrimenti si rischia l’effetto boomerang”.
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