Una targa per Ester
Questa rubrica non ha carattere
di diario e anzi rifugge questo stile, ma permettetemi che vi confidi
che questa mattina sono particolarmente trepidante. Non come uno studente
che deve affrontare un esame, piuttosto come chi si appresta a far salpare
una nave o a dare l’avvio a qualcosa di bello e di nuovo. Questa mattina
partecipo all’intitolazione che la Regione Puglia ha deciso per la
prestigiosa Sala della Giunta. Verrà intitolata a Ester Ada, la ragazza
di 18 anni che è morta sulla nave Pinar mentre tentava di approdare
a Lampedusa.
La proposta (o la provocazione?)
di intitolare una sala era stata di don Luigi Ciotti e la presidenza
della Regione ha raccolto prontamente la sfida.
Partecipano all’iniziativa, tra
gli altri, il fratello di Ester che ha ricevuto un “permesso speciale”
per potersi allontanare dal CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione)
di Lampedusa, Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato ONU
per i Rifugiati in Italia e lo stesso don Ciotti. L’intitolazione
della Sala non ci riporterà indietro questa povera ragazza (o questa
ragazza povera) ma almeno costituisce un segno da porre perché anche
le generazioni future un giorno potranno sapere che, mentre in quegli
anni terribili dei respingimenti dei disperati o degli affamati di dignità,
non tutti in Italia la pensavano allo stesso modo e che, come nella
Germania nazista, c’era un nucleo di resistenti che non condivideva
le follie omicide di Hitler.
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