La Primavera di Riace non si è fermata
Alle intimidazioni e alla violenza
Riace, e il suo Sindaco Mimmo Lucano, hanno risposto con tre giorni
di festa e sapere all’insegna della multiculturalità. Si rinnova,
dunque, l’impegno per un modello di accoglienza sostenibile dei tanti
migranti, in un momento difficile per le politiche dell’immigrazione
e di asilo, in cui in Italia viene messo in discussione lo stesso concetto
di multi etnicità.
Migrazione, solidarietà, diritti
e condizione dei profughi insieme al recupero delle culture locali e
senza trascurare il ruolo delle giovani generazioni. Un concorso per
filmakers con 200 opere pervenute da tutta Italia, Francia, Spagna,
Svizzera, Polonia, Libano e Argentina, un seminario nazionale sulle
prospettive dell’accoglienza decentrata per richiedenti asilo e rifugiati,
incontri con l’autore, spettacoli e animazioni teatrali, una mostra
cartografica sui flussi migratori e un concerto di musica tradizionale.
Il Riaceinfestival è
promosso e organizzato dal Comune di Riace insieme a Rete Comuni Solidali,
dall’Associazione Studi Giuridici Immigrazione, Associazione Città
Futura Don Giuseppe Puglisi Riace, Associazione a Sud di Lampedusa Riace,
Presidenza Giunta Regionale Regione Calabria, Provincia di Reggio Calabria,
in collaborazione con Associazione Eidos di Stignano, Rete Antirazzista
di Catania, Sem Sinistra Euromediterranea, Gao Cooperazione Internazionale
Rende di Cosenza, Ics – Consorzio Italiano di Solidarietà ufficio
Rifugiati di Trieste, Associazione per la Pace di Milano, Valsusa Filmfest
della Valle di Susa, Associazione Culturale Spaesati di Trieste ed il
mensile Carta. Tra le sinergie attuate, poi, spicca quella con l’Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), per l’organizzazione
del semonario, ed il Consorzio Italiano di Solidarietà e con il patrocinio
di Anci – Dipartimento Immigrazione progetto Sprar – Servizio Centrale
del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Il 22, 23 e 24 maggio, il borgo
di Riace si è nuovamente reso luogo di tolleranza e condivisione, cosa
che, dopo le intimidazioni dei giorni scorsi, non dovrebbe esser data
per scontata da queste parti.
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