BibliPaganica – Un progetto sociale per non rimanere prigionieri del terremoto
A volte capitano una serie di coincidenze e di incroci, di storie e
di persone che potremmo definire, nel loro agire insieme, “il frutto
della magia della società civile”. Perché quando sono le persone e non
le organizzazioni, quando sono le teste, le braccia e i cuori a
mettersi insieme, senza diffidenze, di slancio, le cose a volte
“magicamente” si incastrano e tutto prende forma e sostanza.
È
necessario raccontarla bene questa storia per poi spiegare cosa è
avvenuto e sta avvenendo. Fin dall’inizio. È una mattina di fine aprile
sull’autostrada Avezzano – L’Aquila. Due non più giovani, barbuti,
assonnati cronisti stanno tornando per l’ennesima volta a L’Aquila per
fare il proprio lavoro,
per raccontare il dopo terremoto. Squilla un telefonino. È un
lavoratore portuale genovese, un camallo, che uno dei due cronisti
conosce da tempo e che chiede al giornalista se sa a chi rivolgersi per
dare aiuto (grazie alla propria capacità di lavoro
e alle proprie braccia) alle popolazioni terremotate perché c’è un
gruppo di portuali che, nonostante la propria volontà di partire fin
dalle prime ore dopo il sisma, è stato
bloccato dai mille laccioli burocratici tessuti dalla Protezione
civile, anche giustamente. «Sento un po’ di gente in giro e ti faccio
sapere», chiude la telefonata il giornalista.
Poi, dopo qualche minuto dopo aver parlato con il proprio collega, gli
torna in mente una discussione analoga di qualche giorno prima: una
persona in contatto con alcuni imprenditori che stava cercando un
progetto concreto dove indirizzare dei fondi senza farli svanire nel
pentolone dei mille conti correnti etc etc. Altra telefonata: «Ma tu ci
staresti a cercare dei soldi per una biblioteca per bambini a Paganica,
una frazione a pochi minuti da Onna?». La risposta è secca: «Si». È
iniziata così questa storia, nel tempo fra due gallerie di autostrada.
Ora è stata individuato un luogo e un partner locale (la polisportiva di Rugby di Paganica), un’amministrazione
attenta (la delegazione di Paganica del comune de L’Aquila), una
struttura e un imprenditore che costruisce biostrutture. E poi i
camalli, la redazione di Site.it. e poi Antimafia duemilia, EcoTv, Libera Informazione,
Terra, la redazione di Report, la casa editrice Socialmente e altri
ancora che si stanno unendo. E poi il gruppo di imprenditori e alcuni
singoli. Tutti interessati secondo le proprie modalità affinché questo
piccolo progetto vada in porto. Una biblioteca per bambini, attrezzata, funzionante e soprattutto “non provvisoria” nel territorio di Paganica.
E
non solo. All’interno della piccola struttura verrà anche posta una
“redazione”, un piccolo polo di appoggio informativo per giornalisti e
testate indipendenti al fine di monitorare la ricostruzione, e un
ciclostile professionale per rendere autonome le comunità locali per
quanto riguarda la produzione di informazione
nei campi e nelle aree provvisorie durante la ricostruzione. Un
presidio di “legalità civile” permanente. Una piccola cosa. Ma oggi,
molto.
Ora questo progetto è pienamente operativo. Siamo in corsa. Per saperne di più e per parteciparvi basta andare al sito del Progetto BibliPaganica
da www.orsatti.info
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