Il Villaggio della legalità nel nome di Falcone
Quattro angoli della città per dire no alle mafie. A Palermo nel 17esimo anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone stand e banchetti raccontano questi lunghi anni di lotta alle mafie. Associazioni e istituzioni fotografano insieme la Palermo di ieri e quella di oggi. L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Senato e organizzata dalla Provincia di Palermo. Solo pochi passi dividono questa esplosione di colori e di formalità da un luogo da poco nato in pieno centro a Palermo: la Bottega de sapori e dei saper della legalità. Realizzata su un bene confiscato al boss Giovanni Ienna, imprenditore mafioso di Brancaccio, è diventata il punto di vendita dei prodotti delle cooperative che lavorano sui beni confiscati alle mafie. Anche Libera Terra oggi è presente al Villaggio della legalità, con le cooperative “Placido Rizzotto”, “Pio La Torre”, “Lavoro e non solo”, insieme a “Liberamente” e ad uno stand dell’antica focacceria San Francesco.
Quest’anno, come negli anni passati, le iniziative nella Palermo delle primavere arrivate e poi scomparse, ricordano Falcone e il suo legame con il territorio, cercando di coinvolgere le nuove generazioni. Anche negli angoli più difficili della città, anche se ad una prima visita delle quatto piazze simbolo, ci si accorge che anche questa giornata dentro le piazze non riesce ad entrare davvero.
Zen, Kalsa e Magione le altre piazze scelte per portare le immagini di Libero Grassi, dei ragazzi che lavorano nelle cooperative, di Addiopizzo, dei due giudici, colleghi e amici, Giovanni e Paolo. L’antimafia entrerà, ma un po’ in punta di piedi, restando ai margini proprio in quei quartieri dove insegnanti di frontiera sono la vera, e spesso unica, avanguardia dell’antimafia sul territorio. Esserci, anche se un po’ dilato, ha la sua importanza e questo quadrilatero della legalità traccia un primo percorso da seguire tutto l’anno.
Domani mattina, come ogni anno, la Nave della Legalità della Fondazione Falcone, che partirà stanotte da Civitavecchia con mille e più ragazzi, arriverà al porto di Palermo. Cartelloni, musica e colori renderanno festosa una giornata che nessuno vuole più ricordare solo come uno dei giorni più bui per la Sicilia e per il Paese.
Solo qualche giorno fa Palermo è stata attraversata dalla IV Festa di Addiopizzo. Le operazioni delle forze dell’ordine continuano a fare terra bruciata intorno ai boss, che tuttavia continuano a dare ordini nonostante il 41bis. Palermo dalle continue contraddizioni, che cura ferite mentre ne produce altre. Palermo delle fratture impensabili, delle lotte isolate, di una battaglia sempre messa in discussione. Palermo dei disarmati che lottano anche quando non ci sono banchetti o presidenti del Senato a stringere loro le mani.
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