Roma, maxi-operazione antidroga a Montesacro
È iniziata la scorsa notte e si è conclusa alle prime luci dell’alba la maxi-operazione che ha permesso alla Polizia di sgominare un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti a Roma. Quattordici le persone arrestate dagli uomini della Squadra Mobile capitolina e ottanta chilogrammi di droga sequestrati (sessanta di cocaina e venti di hashish).
L’operazione, coordinata dal dottor Botta, capo del commissariato Fidene-Serpentara, rappresenta il culmine di un’indagine iniziata nel dicembre del 2007 che ha portato al sequestro complessivo di 154 chilogrammi di cocaina destinata alla piazza capitolina. Partiti dalle segnalazioni di uno spacciatore di Montesacro, gli investigatori sono via via risaliti a una struttura di dimensioni considerevoli, attiva nel traffico di stupefacenti su scala sovranazionale. Come illustrato dallo stesso Botta nella conferenza stampa tenutasi questa mattina in Questura, il successo dell’indagine si deve, oltre che all’impiego dei servizi più avanzati, quali intercettazioni telefoniche e ambientali, anche ai riscontri ottenuti mediante un paziente lavoro di pedinamento e sorveglianza dei soggetti ritenuti coinvolti.
E’ stato così possibile procedere a otto diversi arresti in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio. Il pubblico ministero Leonardo Frisani ha sottolineato come la dedizione del commissariato nel monitoraggio delle persone attenzionate in supporto alle intercettazioni sia stato decisivo ai fini dello smascheramento dell’intera organizzazione e alla definizione dei ruoli all’interno della stessa. Il capo è stato individuato in Roberto Letizia, quarantenne romano legato alla famiglia calabrese dei Gambacurta che gestisce il commercio di droga nella zona fra Montespaccato e Boccea.
Lo spessore criminale della banda è testimoniato sia dalla quantità di sostanze trattata, sia dall’ingente disponibilità di denaro di cui poteva disporre e che consentiva a Letizia e agli altri membri dell’organizzazione di ostentare uno stile di vita sproporzionato rispetto al loro impiego ufficiale. Sulle rotte internazionali degli stupefacenti gli inquirenti non si sono sbilanciati (la direttrice ‘classica’ della cocaina è quella che dal Sud America transita in Spagna per poi sbarcare a Fiumicino), ma è certo che la destinazione ultima della droga fosse la Capitale.
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