ONU, l’Italia riammetta i migranti
L’UNHCR (l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati) ha annunciato da
Ginevra che inviera’ una lettera al governo italiano per sollecitare la
“riammissione” sul territorio italiano di quei “migranti che sono stati
respinti e che sono identificati dall’agenzia Onu quali individui che
cercano protezione internazionale”. Nel contempo l’agenzia delle
Nazioni Unite chiede all’Italia di rispettare il principio del
non-respingimento. L’Alto Commissariato riconosce “le sfide che
l’immigrazione irregolare pone all’Italia e agli altri Paesi Ue”, ma si
dice “seriamente preoccupato” che la politica adottata attualmenmte
dall’Italia metta in discussione l’accesso all’asilo nell’Unione
Europea e porti con se’ il rischio di una violazione del principio
fondamentale del non-respingimento (non-refoulement) che e’ sostenuto
dalla Convenzione del 1951 relativa allo stato di rifugiato, oltre che
nel diritto comunitario cosi’ come in altre norme della legislazione
internazionale sui diritti umani”. Il principio di non-respingimento
“non e’ legato ad alcuna limitazione territoriale: gli Stati sono
obbligati a rispettarlo ovunque sia la loro guirisizione, compreso in
alto mare”. La preoccupazione dell’UNHCR e’ acuita dal fatto che “la
Libia non ha aderito alla Convezione del ’51 e non ha una legislazione
nazionale sull’asilo ne’ un sistema di protezione dei rifugiati”. Di
consequenza, scrive l’Unhcr in una nota, “non c’e’ alcuna garanzia che
una persona che abbia bisogno di protezione intrernazionale possa
effettivamente trovarla nel Paese nordarficano. Cionondimento, l’UNHCR
si sforzera’ di fornire assistenza umanitaria e protrezione di base
alle persone che sono state rimandate in Libia dall’Italia”. Dalle
prime interviste effettuate negli ultimi giorni nelle strutture di
accoglienza dal personale dell’UNHCR, sembra che siano in molti coloro
che necessitano di protezione internazionale e abbiano i requisiti per
chiederla; primi tra tutti i migranti arrivati dalla Somalia e
dall’Eritrea”. In sostanza, l’agenzia Onu ritiene che sia “imperativo”
trovare un modo affinche’ le misure di controllo dell’immigrazuione non
impediscano l’accesso alla protezione internazionale per coloro che ne
hanno bisogno”.
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