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Fangopoli, il 16 luglio 25 indagati dal Gup

Da PrimaDaNoi.it il . Abruzzo

E’ stata fissata per il
prossimo 16 luglio l’udienza preliminare per i 25 indagati nell’ambito
dell’inchiesta sul depuratore di Pescara.

Il
gup Luca De Ninis dovrà decidere chi rinviare a giudizio. Se cioè vi
sono sufficienti elementi probatori per ostenere un processo e dunque
il contraddittorio.

A gennaio il pm, Gennaro Varone (che ha
ereditato il lavoro dal collega Aldo Aceto che ha cambiato procura),
aveva presentato la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente
dell’Aca Bruno Catena, l’ex presidente dell’Ato, Giorgio D’Ambrosio,
Bartolomeo Di Giovanni, direttore generale dell’Aca, Alessandro
Antonacci, dirigente tecnico dell’Ato, il sindaco di Navelli, Paolo
Federico e altre 20 persone tra tecnici e responsabili di alcune ditte
tra cui la Biofert, la Mangifesta Costantino & c., Autospurgo
Molise snc.
A vario titolo gli indagati devono rispondere di
turbativa d’asta, abuso d’ufficio, truffa, falsità ideologica,
trasporto e smaltimento dei rifiuti in assenza di autorizzazione,
traffico di rifiuti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio,
corruzione, violazione di sigilli, frode in pubbliche forniture.
L’indagine, condotta dal Corpo forestale dello Stato, diretta da Guido Conti, e’ durata quasi due anni.
La
vicenda risale alla 2006, molti dei reati, però, si prescriveranno
intorno al 2012. Solo quelli più gravi dovranno essere puniti entro il
2015.
Tutto parte dall’appalto elaborato nel 2005 per la gestione,
costruzione, ampliamento del depuratore di Pescara. Ad occuparsi della
procedura l’Ente d’ambito presieduto a quel tempo da D’Ambrosio,
affiancato dall’Aca.
Nello specifico Catena, Di Giovanni, D’Ambrosio e Antonacci devono rispondere di concorso in abuso d’ufficio.
Secondo
l’accusa avrebbero procurato intenzionalmente a Giovanni Di Vicenzo e
Gaetano Cardano, entrambi indagati, in proprio e quali legali
rappresentanti rispettivamente della Dino Di Vincenzo & C. Spa e
della Biofert Srl, un notevole vantaggio patrimoniale «mediante
l’affidamento, da parte dell’Ato 4 » di un mega appalto per opere da
realizzare di circa 20 milioni di euro a fronte di un introito
derivante dalla gestione dell’impianto che supera i 62 milioni in 23
anni (guadagno del privato).
Inoltre per la procura avrebbero
stipulato la concessione con un soggetto giuridico, l’Ati Dino Di
Vincenzo & C. Spa/ Biofert Srl, diverso dall’aggiudicatario (la
Dino Di Vincenzo & C. Spa), «che non essendo titolare di impianti
di smaltimento, trattamento e recupero autorizzato dalla Regione,
avrebbe dovuto affidare il servizio di smaltimento dei fanghi con
procedure d’evidenza pubblica».
Il presupposto dell’appalto è sì la gestione del depuratore ma anche il trasporto dei fanghi ed il loro smaltimento.
Fanghi,
però, da smaltire altrove poiché non fu mai avviato l’impianto ormai
fatiscente noto come essiccatore di fanghi o fangodotto re la “modica”
cifra di 30 miliardi di lire.
Contro l’appalto contestato spuntò
anche un ricorso al Tar che annullò il bando ed il disciplinare di gara
ma, secondo l’accusa, il dirigente Antonacci riuscì a trovare
l’ennesimo escamotage e non solo omise «di rinnovare la procedura ex
novo mediante nuova pubblicazione del bando emendato delle gravose
condizioni economiche … ma si limitava a invitare nuovamente le sole
ditte precedentemente escluse … indirizzando loro soltanto il 1
dicembre 2005 una lettera di invito con un termine perentorio fissato
per il 13 gennaio 2006». Termini decisamente troppo stretti.
Nella
udienza del 16 luglio dovranno costituirsi anche le parti civili che
sono state individuate in : associazione dei consumatori Codici, Lav,
Regione Abruzzo, Ato4, Aca.

LA SCHEDA: TUTTI GLI INDAGATI

Bruno Catena: presidente pro tempore del cda dell’Aca
Giorgio D’Ambrosio: presidente pro tempore dell’Ato 4
Bartolomeo Di Giovanni: direttore generale Aca
Gaetano Cardano: legale rappresentante “Biofert S.r.l.”
Fernando Federico: proprietario dei mezzi di trasporti “Biofert Srl”
Giovanni Di Vincenzo: legale rappresentante “Dino di Vincenzo & C S.p.a”
Alessandro Antonacci: dirigente tecnico dell’Ato 4 e responsabile unico del procedimento
Sebastiano Pezzulli: presidente della “Aseco Spa”, società che gestiva l’impianto di compostaggio di Marina di Ginosa
Cosimo Lapiscopia: vice presidente “Aseco Spa”
Riccardo Snidar: consigliere del Cda della “Aseco Spa”
Graziano Luci: presidente della del Cda “Gesteco Spa”, società proprietaria della maggioranza assoluta delle azioni della Aseco.
Costantito Mangifesta: amministratore e legale della “Mangifesta Costantino & C Autospurgo Molise S.n.c”.
Concetta Menadeo: nuora di Mangifesta e titolare della ditta individuale “Servizi Ambientali”
Giustino Ciarciaglini: responsabile tecnico
Abdel Majid Al Akhdar: direttore tecnico impianto ricompostaggio di località “Valle Corina” nel Comune di Navelli.
Roberto Pasqualoni: presidente della “Eco- Agri Srl”
Tiberio Pasqualoni: vice presidente della “Eco- Agri Srl”
Gianfranco Corbucci: consigliere del cda della “Eco- Agri Srl”
Rosita Capobianco: proprietaria della “Eco Agri Srl”
Elio Addazio: proprietario dell’azienda agricola
Maurizio Pierangeli: consulente Biofert
Paolo Federico: sindaco di Navelli
Dario Capecchi: proprietario azienda agricola
Massimo Michelini: amministratore unico e legale rappresentante della Aimag Spa
Marco Scheneider: legale rappresentante della Pettinatura di Varrone Spa

da PrimaDaNoi.it

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