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Mafia: estorsioni a Palermo
Polizia esegue arresti

Da Ansa il . Sicilia

La Polizia di Stato ha eseguito a Palermo arresti nell’ambito di
un’inchiesta che ha portato alla luce gli autori di numerose estorsioni
a commercianti e imprenditori della città. I provvedimenti eseguiti
sono 37, fra cui alcuni fermi di polizia giudiziaria e ordinanze di
custodia cautelare, alcune notificate in carcere a indagati già
detenuti. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio De
Francisci e dai sostituti Maurizio De Lucia, Marzia Sabella e Roberta
Buzzolani, ha individuato gli attuali vertici operativi dei mandamenti
mafiosi di Brancaccio e Porta Nuova ed i loro più attivi
fiancheggiatori. Imprenditori e commercianti, vittime delle estorsioni,
sono stati già interrogati e alcuni di loro hanno fornito ampia
collaborazione alle indagini, confermando di aver subito le estorsioni.
L’inchiesta si basa anche su intercettazioni e dichiarazioni di nuovi
collaboratori di giustizia, ma anche sulle risultanze investigative
provenienti dall’analisi di ‘pizzini’ trovati in passato ai latitanti
arrestati. L’operazione, che coinvolge 250 agenti, è stata denominata
‘Cerbero’.

Gran parte delle persone arrestate nell’operazione
di stamani della polizia erano già state in passato fermate ed avevano
scontato la pena alla quale erano state condannate. Emerge infatti
dall’indagine che Antonino Sacco dopo che è tornato in libertà, si
sarebbe scontrato a Brancaccio con Cosimo Lo Nigro (arrestato poco
tempo fa) per tornare a gestire il territorio. Altri esempi di
arrestati che avevano lasciato il carcere da poco tempo dopo aver
scontato la pena, sono cinque di Borgo Vecchio che fa capo al
mandamento di Porta Nuova. L’inchiesta, coordinata dalla procura
distrettuale antimafia, fa dunque emergere come le famiglie mafiose
controllerebbero il territorio di Palermo sfruttando mafiosi che dopo
aver lasciato il carcere, per fine pena, tornano nuovamente tra le fila
delle cosche, in particolar modo a imporre il pagamento del pizzo a
imprenditori e commercianti. Le condanne già scontate dagli indagati
sono di pochi anni, ottenute grazie anche ai riti alternativi ai quali
possono accedere.

“Per sconfiggere completamente la mafia è
importante l’azione repressiva ma occorre soprattutto una rivoluzione
culturale che deve definitivamente esplodere con l’aiuto fondamentale
dei siciliani”. L’ha detto il questore di Palermo, Alessandro Marangoni
commentando l’operazione della Squadra Mobile denominata ‘Cerbero’ che
“ha azzerato i mandamenti mafiosi di Brancaccio e Porta Nuova”. “La
forza di uno stato democratico – ha proseguito Marangoni nel giorno in
cui a Palermo si celebrerà il 157° Anniversario della Fondazione della
Polizia di Stato – si basa sul reale coinvolgimento dei suoi cittadini
e siamo certi che la primavera di Palermo diventerà una splendida
estate”.

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